La prima strada fotovoltaica al mondo è ormai una realtà. È stata inaugurata recentemente in Francia, nella regione della Normandia, dal ministro dell’ecologia Ségolène Royal che ha così dato il via al progetto WattWay di Colas. Parliamo, al momento, di un solo chilometro di strada ricoperto da pannelli solari che però sarà in grado di rispondere al fabbisogno energetico di ben 3.400 persone nel centro del piccolo paese di Tourouvre-au-Perche.
Da qui dunque la progettazione e la realizzazione di un esempio virtuoso di energia pulita che si auspica possa servire da esempio per altre città del mondo. Ben 2.800 mq di pannelli fotovoltaici hanno spazzato via il cemento, per cui ogni volta che la nuova e preziosa strada verrà percorsa dagli automobilisti – in media circa 2.000 al giorno – verrà prodotta energia pulita. Questa è in assoluto la prima strada del Pianeta dotata di celle solari, testata già mesi fa all’interno di 4 parcheggi. Un progetto da 5 milioni di euro quello del suo costruttore, Colas, che rientra nella legge sulla transizione energetica tesa a puntare su tutte quelle iniziative che rientrano in una logica di innovazione.
Tutta l’energia elettrica pulita che verrà generata da questo tratto di strada sarà immessa in rete per una produzione annua che si stima pari a 280 MWh, tenendo conto che essa sarà variabile in base alle condizioni meteorologiche e al succedersi delle stagioni. In ogni caso, la quantità di energia potrà essere soppesata quotidianamente perché nei pressi della strada è stato installato un pannello informativo che indica tanto la produzione immediata quanto quella totale.
Il direttore di Wattway, Jean-Charles Broizat, ha spiegato attraverso le sue parole l’importanza e il possibile sviluppo delle strade solari: «Ci troviamo ancora sospesi in una fase sperimentale, però costruire un sito di prova di questa scala è una grande opportunità perché ci ha permesso di migliorare il nostro processo di installazione di pannelli fotovoltaici, nonché la loro produzione, al fine di continuare a ottimizzare la nostra innovazione».