Felicità è vedere 2 bambini di 11 e 8 anni riemergere dalle macerie dopo 16 ore grazie allo straordinario lavoro dei Vigili del Fuoco che qualche sforzo prima erano riusciti a restituire la luce al loro fratellino di 7 mesi.
E’ la notizia che tutti aspettavamo da quando ieri sera una scossa di terremoto, neanche violentissima, ha gettato la splendida isola di Ischia nel panico, colpendo al cuore in particolare il paese di Casamicciola. Quello stesso luogo tristemente noto per un altro sisma dalle dimensioni ben più sconvolgenti, che nel 1883 provocò la morte di persone, tra cui la famiglia di Benedetto Croce, scampato alla furia della terra, e la cui intensità ha dato vita addirittura al modo di dire napoletano “E’ successa una Casamicciola”.
Una notizia che ha restituito coraggio e forza a una comunità che da ieri piange due donne (una residente e una turista), uccise dalle macerie, e che conta 42 feriti e molte case danneggiate. Ma anche una comunità che vive principalmente di turismo e che in queste ore sta assistendo inerme allo spopolamento dell’isola dovuto alla paura dei turisti che stanno affollando i traghetti per tornare sulla terra ferma.
Mentre nel Centro Italia le popolazioni ancora sfollate di Amatrice, Arquata e i tanti paesini colpiti dal terremoto si preparano al primo triste anniversario di quel drammatico 24 agosto 2016, la terra ha tremato ancora mostrando tutta la fragilità del territorio italiano, ma soprattutto del patrimonio immobiliare del nostro Paese. Appare assurdo, infatti, che ancora oggi, nel 2017, dopo i tragici eventi sismici dell’Aquila, dell’Emilia Romagna e del Centro Italia, solo per citare i più recenti, si possa morire per un sisma di una magnitudo di “appena” 4 gradi.
Cosa aspettiamo, dunque, a investire in prevenzione?