Nel Mar Mediterraneo più della metà delle specie di animali marini come squali, razze e chimere è a rischio estinzione. A denunciare tale preoccupante scenario è il recente rapporto dell’International Union for Conservation of Nature (IUCN) che è stato diffuso proprio in occasione della 13/a Conferenza Onu sulla natura e biodiversità, in corso fino al 17 dicembre a Cancun in Messico.
Nello specifico, la relazione evidenzia chenonostante le misure adottate negli ultimi 10 anni, quasi il 53% di questi animali marini ha subìto un duro calo come effetto del sovrasfruttamento. Il pericolo è ingente per circa 40 specie su 73 di razze e squali, di cui 31 sono considerate globalmente a rischio critico di estinzione.
Inoltre, dal rapporto si legge che nel corso dell’ultimo mezzo secolo sarebbero 13 le specie estinte a livello locale. Le zone più colpite dalla moria di fauna marina risulterebbero le acque del Mediterraneo nord-occidentale, a largo di Spagna, Francia e Italia, quelle dei Paesi bagnati dal Mar Adriatico e quelle dell’Africa nord-occidentale.
Secondo i ricercatori la responsabilità di tale perdita di specie è da rintracciare nella pesca intensiva, in particolare come conseguenza del bycatch, ossia quando nel corso dell’attività di pesca, i pesci vengono catturati involontariamente. Proprio in virtù di ciò è necessario che i governi intraprendano azioni immediate volte a difendere gli habitat.