Nel mondo circa 70 milioni di ragazze tra i 15 e i 19 anni subiscono abusi e violenze fisiche che ogni anno provocano circa 60mila decessi, una morte ogni dieci minuti. E’ quanto emerge dal quarto Dossier “La Condizione delle Bambine e le Ragazze nel Mondo”, realizzato dall’organizzazione Terre des Hommes, per fare il punto sui diritti negati ai minori.
La crescita esponenziale delle vittime, in Italia, ha raggiunto una cifra pari a 5.356 casi, il 60% dei quali sono bambine e ragazze. E’ aumentato anche il numero delle vittime di pornografia minorile: nel decennio 2004-2014 sono cresciute del 569,4%. Ma il dato più allarmante, con il maggior numero di vittime, è rappresentato dai maltrattamenti in famiglia: solo nel 2014 sono stati 1.479 i casi registrati. L’unico dato in calo è quello della prostituzione minorile, che passa da 89 a 73 vittime.
Come spiega Raffaele Salinari, presidente della Federazione internazionale di Terre des Hommes: «purtroppo, sono dati in crescita e questo ci fa riflettere sul livello di violenza palese, ma anche nascosta, che c’è nei confronti delle bambine e dei bambini, non soltanto in Italia ma in tutto il mondo. Bisogna anche dire che sono dati in crescita perché, appunto, se ne parla di più e questo vuol dire che i dati sono più evidenti e che c’è anche una maggiore consapevolezza».
Il presidente Salinari, inoltre, mette in luce le relazioni che l’organizzazione ha stretto con le università, in particolare con i medici, con le Facoltà di medicina, per sensibilizzare i medici di famiglia, ma anche i medici di pronto soccorso, i pediatri, sulla scoperta dei segni di violenza nei confronti delle bambine e dei bambini. Molto spesso accade infatti che i medici stessi non si accorgano di questi fenomeni e quindi che la cosa non venga denunciata.
In Italia, grazie all’organizzazione “Terre des Hommes”, le Facoltà di medicina, a cominciare da quella di Milano, hanno introdotto dei veri e propri corsi. «Noi stiamo investendo sulla formazione proprio del personale medico e paramedico», prosegue Salinari, «per capire, prevenire e cercare quindi di curare tutto quello che è legato alla violenza nei confronti dei bambini».