Un atto di clemenza, in questo Anno Santo della Misericordia, verso quei carcerati che si riterranno idonei a beneficiare di tale provvedimento. Questo è quanto ha chiesto papa Francesco alle autorità civili competenti di ogni Paese nel corso della messa per il Giubileo dei carcerati, che si è tenuto ieri in piazza San Pietro, e in cui erano presenti mille detenuti arrivati da dodici Paesi del mondo insieme a familiari, operatori, volontari e polizia penitenziaria.
Il Santo Padre ha chiesto anche il miglioramento delle condizioni di vita nelle carceri, affinché sia rispettata pienamente la dignità umana dei detenuti. Inoltre, il Papa ha sottolineato l’importanza di riflettere sulla necessità di una giustizia penale che non sia solamente punitiva, ma aperta alla speranza e alla prospettiva di reinserire il reo nella società.
Durante l’omelia Bergoglio ha esortato i carcerati a non perdere mai la speranza, che non può essere soffocata da niente e da nessuno, spiegando che «a volte una certa ipocrisia spinge a vedere nei detenuti soltanto delle persone che hanno sbagliato, per le quali l’unica via è quella del carcere. Non si pensa alla possibilità di cambiare vita, in quanto c’è poca fiducia nella riabilitazione. Ma in questo modo si dimentica che tutti siamo peccatori e, spesso, siamo anche prigionieri senza rendercene conto».