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L’applicazione Pokémon Go mette a rischio i bambini

L’applicazione Pokémon Go che sta spopolando quest’estate tra i bambini e gli adolescenti come anche altri giochi online potrebbe esporre i piccoli giocatori a seri rischi reali di adescamento online, di pedofilia o di rapina da parte di adulti malintenzionati, in particolare in questo periodo estivo in cui sono più soli e di conseguenza si connettono maggiormente. A lanciare l’allarme è  Telefono Azzurro che da anni promuove attività di prevenzione, formazione nelle scuole, ascolto e intervento volte a un utilizzo più sicuro del web.

L’associazione ha anche lanciato la campagna “Diventa un Digital Supporter” che punta a realizzare una rete di volontari digitali pronti a diffondere tramite i social informazioni e materiali sul tema dell’Internet sicuro e segnalare potenziali rischi chiamando l’1.96.96 oppure scrivendo a www.azzurro.it/chat.

La realtà aumentata e la geolocalizzazione, che contraddistinguono i giochi online, mettono gravemente in pericolo i bambini come nel caso appunto di Pokémon Go, che unisce il gioco con il mondo reale in quanto per catturare i pokemon bisogna spostarsi fisicamente nello spazio ed è proprio qui che si nasconderebbero le insidie dei malintenzionati.

Come ha spiegato Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro e docente di Neuropsichiatria Infantile: «Nel mondo virtuale, purtroppo, le differenze di età sono annullate. E questo rischia di essere una grossa fonte di pericoli per i minorenni, che si ritrovano soli e senza difese, esposti alle mire di malintenzionati».

Proprio in virtù di ciò è necessaria una duplice azione preventiva: da un lato che i bambini e i ragazzi sviluppino una maggiore responsabilità nell’utilizzo di questi strumenti. Dall’altra parte invece che le aziende creatrici di nuove tecnologie garantiscano che gli strumenti da loro promossi non possano in nessuna maniera mettere a rischio i minori.

 

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Redazione