Lavorare nel mondo del non profit significa partecipare attivamente al cambiamento sociale e, di base, occorre che sussista una motivazione molto forte.
Tuttavia non tutti conoscono quali siano le piattaforme più importanti e dalle quali partire per conoscere meglio il mondo delle Ong in Italia, né come muovere i primi passi per entrare a farne parte. In primo luogo occorre precisare che si tratta di un settore in cui l’offerta di lavoro è molto ampia, non a caso in Italia gli occupati risultano essere superiori al milione con una prevalenza numerica di donne.
Tra le piattaforme da tenere in grande considerazione c’è sicuramente Info-cooperazione, online da 3 anni e dedicata in maniera particolare a coloro che si occupano di cooperazione internazionale. Il sito web è molto ben strutturato e rappresenta un punto di partenza fondamentale.
Job4good è un’altra risorsa di cui tenere conto, in grado di offrire all’utente un’esperienza di ricerca piuttosto immediata, puntando su requisiti di qualità e facile riscontro.
Volint, molto usato anch’esso, ha una struttura più schematica e strutturata in maniera semplice con la possibilità di venire rapidamente a conoscenza di quali siano le figure professionali del non profit ricercate, la loro collocazione geografica e i termini temporali dell’offerta.
Tutte le piattaforme dispongono di motori di ricerca interni che facilitano la navigazione e permettono di selezionare la posizione che si intende ricoprire all’interno di una Ong. Chiaramente, potremo trovare offerte di lavoro riguardanti l’Italia o esperienze internazionali.
Non va trascurata la navigazione “specifica”, per cui occorre dedicare tempo e spazio al monitoraggio di siti quali Save the Children, Emergency, Action Aid e siti “minori” che spesso offrono anche delle collaborazioni a distanza. Evidente che le possibilità di impiego risultino maggiori quando si è disposti a viaggiare nei territori più disparati, come ad esempio in Africa dove la nascita di nuove organizzazioni è all’ordine del giorno. Per chi volesse espandere la propria ricerca a un livello internazionale si raccomanda Idealist.
È piuttosto chiaro che per lavorare nel non profit, come del resto accade per ogni settore lavorativo, l’esperienza pregressa viene premiata e tenuta in considerazione ma non è vero che questo requisito sia sempre determinante. In realtà non esistono criteri così rigidi perché contano – e non potrebbe essere diversamente trattandosi di Ong – le qualità umane e professionali e il grado di motivazione personale.