Potremmo parlare di innovazione sociale o di partenariato pubblico-privato, di economia collaborativa o di Terzo settore, ma le classificazioni poco importano quando si è di fronte a un’esperienza che contiene tutti gli ingredienti per diventare una best practice. A comporre il puzzle del progetto Autonomia Autismo-AUT AUT concorrono tutti gli elementi necessari: le competenze politico-amministrative dell’ente locale, quelle specialistiche dell’azienda sanitaria locale e dei distretti socio-sanitari, le risorse finanziarie messe a disposizione dalla Fondazione Carispezia, le esigenze e la determinazione delle associazioni che si occupano di persone affette da autismo. Ma tutto questo non sarebbe sufficiente se non ci fosse anche una visione d’insieme capace di “legare” i singoli contributi in uno sforzo corale.
I termini generali di questa esperienza sono già stati illustrati nel contributo della redazione di Felicità Pubblica del 2 febbraio (leggi l’articolo). Ma un intervento complesso e importante come questo merita un ulteriore approfondimento. A tal scopo proponiamo ai lettori la presentazione del progetto contenuta nel portale della Fondazione Carispezia e rinviamo al seguente link per ulteriori elementi conoscitivi.
Favorire una maggiore autonomia delle persone con disturbi dello spettro autistico è l’obiettivo principale del progetto “Autonomia Autismo-AUT AUT”, promosso dalla Fondazione Carispezia con un investimento complessivo di circa 4 milioni di euro. Un modello di eccellenza che intende promuovere l’inclusione sociale e l’inserimento lavorativo di persone con autismo residenti nel territorio spezzino nell’ambito dei servizi turistici, che verranno così estesi a ospiti provenienti da tutta Italia affetti da tale disabilità e ai loro familiari.
Il progetto nasce grazie agli stimoli delle due associazioni AGAPO onlus e ANGSA che si occupano di far fronte al problema del numero crescente di persone affette da autismo nella provincia della Spezia, ad oggi circa 250, riunendo e integrando metodologie e buone prassi già realizzate.
Il progetto “Autonomia Autismo-AUT AUT” è stato condiviso dall’intero territorio, tanto che nel settembre 2015 è stato firmato un protocollo d’intesa tra Fondazione Carispezia, ASL 5 Spezzino, Distretti socio-sanitari provinciali, Società della Salute della Lunigiana e le due associazioni, finalizzato a “costruire strutture per l’inclusione sociale e lavorativa, in cui si collocano attività diverse e complementari, con scopo primario di ‘accogliere’ i giovani disabili e di inserirli in percorsi di apprendimento, formazione e produzione”.
Verranno quindi create due strutture dedicate alla Spezia, affidate in gestione ad un organismo unico: una fondazione che sarà costituita dalle due associazioni.
La prima struttura inclusa nel progetto è il “Campus Agrisociale” in corso di realizzazione in località Sant’Anna, che sarà ultimato nella primavera del 2016. Il Campus sarà destinato a piccola azienda agricola, rivolta all’inclusione socio-lavorativa di giovani disabili e all’accoglienza turistica. Potrà infatti ospitare famiglie di persone con autismo provenienti da altre regioni italiane e offrire capacità di inserimento e formazione.
La seconda struttura, i cui lavori avranno inizio a marzo 2016 per concludersi nel marzo 2018, è la locanda/ristorante “Vivere la vita” che verrà costruita nell’area attualmente occupata dall’ex sede ARPAL in via Fontevivo.
Questa struttura è strettamente collegata alla presenza dell’Istituto alberghiero “Casini”, in cui sono già attivi percorsi laboratoriali rivolti a ragazzi con autismo.
Nella nuova struttura “Vivere la vita” saranno realizzati:
- un appartamento per lo sviluppo dell’autonomia rivolto a persone con autismo (6 camere);
- una residenza turistico-ricettiva con 10 camere dedicate a persone autistiche e con disabilità compatibili – studenti in formazione o famiglie in soggiorno – e ad ospiti della locanda;
- un’area dedicata ai laboratori di produzione di pasta e conserve, concepiti come scuole di formazione per persone affette da autismo;
- un ristorante con 40 posti a sedere.
Tutte le attività previste dalla locanda/ristorante saranno gestite in gran parte da persone con autismo, affiancate da educatori, oltre al personale necessario e ai volontari delle onlus coinvolte.
La nuova struttura verrà realizzata senza incrementi dell’attuale superficie dell’ex sede Arpal. La realizzazione della locanda/ristorante “Vivere la vita” è stata concepita accentuando l’aspetto residenziale del nuovo immobile che si integrerà con il contesto architettonico degli edifici circostanti. Il progetto prevede anche il raddoppio dell’attuale area verde, dando vita a un vero e proprio parco in collegamento con l’Istituto alberghiero. La struttura sarà concepita in maniera ecosostenibile, grazie all’utilizzo di materiali naturali, con un’efficienza energetica elevata. Il progetto è realizzato da: Studio Giuliano Giaroli Designer e Exa Engineering.
Le due strutture sono quindi concepite per realizzare strategie innovative in ambiente di lavoro e di accoglienza turistico-alberghiera che facilitino il lavoro dei servizi sociosanitari e inseriscano nuovi stimoli culturali ed etici nelle buone prassi dell’assistenza alle persone con disturbi dello spettro autistico.