Stanno arrivando continue conferme sul fatto che preferire energie pulite è un’ottima scelta. Persino sulle piazze borsistiche internazionali, i rendimenti delle società che hanno puntato sulle fonti rinnovabili sono il doppio rispetto a quelli di chi continua a fare affidamento a fonti energetiche fossili.
Lo rivela il rapporto Carbon Clean 200, pubblicato dall’ente no profit As You Saw e dalla società di ricerca Corporate Knights, sulla base dei dati forniti da Bloomberg.
Il rapporto è nato scegliendo innanzitutto quelle che hanno chiamato Clean 200, individuando nei listini borsistici mondiali le aziende che hanno una capitalizzazione superiore al miliardo e che traggono almeno il 10% dei loro ricavi dalle fonti rinnovabili. Hanno poi escluso i colossi dell’energia e le aziende che forniscono servizi pubblici che ricavano da fonti pulite meno del 50% della propria energia. Infine hanno escluso le grandi società del carbone e delle armi, oppure le aziende che non si sono impegnate abbastanza contro la deforestazione o lo sfruttamento del lavoro.
E’ stato così ricavato l’elenco di 200 aziende, messe in ordine in base al volume dei loro ricavi da energie pulite: sorprendentemente ma non troppo (grazie alla giovane età delle aziende) è risultata in testa la Cina con 68 aziende, seguita dagli USA con 35 e dal Giappone con 21.
Il dato più evidente è che queste 200 aziende “green” hanno complessivamente generato rendimenti pari al 32,1% e l’efficienza energetica è quella che ha fatto la differenza abissale rispetto alle aziende dell’indice S&P 1200 Global Energy Index (che tiene conto di tutte le aziende energetiche) che hanno avuto rendimenti del 15,7%.
La buona notizia, al di là dei numeri, è che anche i dati e le dinamiche di mercato stanno convergendo per premiare un’economia legata alle energie pulite, favorendo quindi la transizione dai combustibili fossili.