Le tigri tornano in Kazakistan. Dopo un lungo periodo di assenza questi maestosi felini abiteranno presto la loro terra di origine. L’annuncio arriva all’indomani della firma tra la Repubblica del Kazakistan e il Wwf di un accordo per la realizzazione di un programma di reintroduzione di questo felino nella regione dell’lli-Balkhash.
La cerimonia di sottoscrizione del documento si tenuta nel padiglione dell’Ambasciata dei Paesi Bassi in Kazakhstan all’interno della struttura di Expo 2017, con la partecipazione del ministro Askar Myrzakhmetov, del direttore Wwf Internazionale Marco Lambertini e del direttore Wwf Russia Igor Chestin.
A margine dell’incontro il ministro dell’Agricoltura nella Repubblica Kazaka, Askar Myrzakhmetov, ha commentato: «Il Kazakistan si sta muovendo lungo il percorso di sviluppo sostenibile. Siamo onorati di essere il primo Paese dell’Asia Centrale a realizzare un progetto di tale importanza e su scala così grande, che non solo riporterà le tigri selvatiche nelle loro terre d’origine, ma proteggerà anche l’impareggiabile ecosistema dell’lli-Balkhash».
Soddisfazione è stata espressa anche da Dirk Jan Kop, ambasciatore dei Paesi Bassi. «I Paesi Bassi», ha commentato, «sono stati fra i primi sostenitori di questo audace e innovativo progetto e siamo davvero entusiasti di poter essere qui presenti oggi e poter partecipare a una tappa fondamentale».
Le tigri erano sparite dal Paese ormai da circa mezzo secolo a causa del bracconaggio e della perdita del loro habitat naturale. Dunque riportarle in quella che un tempo è stata la loro casa, senza dubbio rappresenta un progetto storico, molto ambizioso e che necessita di una grande organizzazione.
Proprio per accogliere il ritorno dei felini, il governo del Kazakistan ha deciso di destinare una nuova riserva naturale nell’area sud Ovest dell’lli-Balkash dove sarà recuperata la foresta ripariale nei pressi del lago Balkhash. Altri interventi prevedono la protezione della fauna selvatica e la reintroduzione di importanti prede per la tigre. Reintrodurre le tigri aiuterà anche a proteggere il lago Balkhash, uno dei maggiori laghi Asiatici e importantissima risorsa d’acqua nel bacino del fiume lli, evitando che possa seguire la stessa sorte del lago d’Aral, formalmente il quarto più grande del mondo, oggi ridotto al 10% della sua grandezza originale.
«Questo è un grandissimo contributo che potrà assicurare un futuro alle tigri ed è anche un passo cruciale per proteggere la regione dell’lli-Balkhash unica al mondo per la sua biodiversità e per il suo sistema naturale, cruciale anche per la gente del posto», aggiunge Marco Lambertini, direttore generale del Wwf Internazionale al quale fa eco Ekaterina Vorobyeva, direttrice del Wwf Russia per il Programma Asia Centrale. «Rimane ancora molto lavoro da fare», evidenzia. «Dobbiamo migliorare i nostri sforzi per preparare questa regione ad accogliere le tigri e coinvolgere tutti i soggetti interessati affinché lo sforzo abbia successo. Il che vuol dire combattere il bracconaggio e ogni altra attività illecita, con l’aiuto di rangers ben addestrati ed equipaggiati, una ricca popolazione di erbivori e comunità locali impegnate».