Restituire i beni confiscati alla comunità, tornare a renderli produttivi e vivi, animarli con iniziative culturali, formative e informative sulla difesa della democrazia, della legalità, della giustizia sociale, del diritto al lavoro. E’ il lodevole scopo dei campi e i laboratori della legalità democratica promossi da Arci, Cgil, Spi Cgil, Flai Cgil, Rete degli studenti medi e Unione degli universitari, che ripartono anche quest’anno in varie regioni d’Italia, da Sud a Nord.
Novità di quest’anno è che circa 1.000 giovani e meno giovani coltiveranno pomodori, frumento e cereali, per tutta l’estate e fino ai primi di ottobre, fianco a fianco di migranti scappati dalle guerre. Un’occasione di riscatto, ma anche di arricchimento di valori quali accoglienza, inclusione sociale e leva culturale.
Saranno organizzate, dunque, decine di attività, tra laboratori e campi di lavoro in Lombardia, Veneto, Liguria, Piemonte, Marche, Puglia, Campania, Calabria e Sicilia.
Nel mese di maggio partirà il primo campo a Corleone, in Sicilia, luogo simbolo della mafia e da cui partivano gli ordini per le attività economiche illegali.
Da quando sono cominciati, ossia nel 2005, i campi hanno ospitato migliaia di giovani e hanno visto impegnati nel lavoro volontario anche molti anziani. A distanza di dieci anni continuano ad avere una gran partecipazione. L’anno scorso infatti, hanno preso parte circa 700 persone, di cui più della metà sono stati ragazze e ragazzi tra i 14 e i 19 anni, e quasi un terzo giovani tra i 20 e i 29 anni. Inoltre, la presenza femminile è stata superiore rispetto a quella maschile.
Se volete partecipare basta iscrivervi sul portale www.campidellalegalita.it