I nostri laghi sono contaminati: su 101 punti monitorati, 39 sono risultati fortemente inquinati, 12 inquinati e i restanti entro i limiti di legge. Circa il 50% dei campioni ha presentato, pertanto, valori superiori di batteri fecali rispetto a quelli consentiti dalla normativa in vigore.
A denunciarlo sono i dati dell’edizione 2016 di Goletta dei Laghi, la campagna di Legambiente realizzata in collaborazione con il Consorzio Obbligatorio Oli Usati (Coou) e Novamont con l’intento di mettere al centro dell’attenzione locale e nazionale i laghi chiedendo serie politiche nazionali e strumenti per la loro tutela.
La campagna partita il 26 giugno, con l’arrivo dell’equipaggio del Cigno Azzurro, via terra e via lago sul lago d’Iseo, e terminata il 24 luglio sul Trasimeno, ha visto il coinvolgimento di cittadini, circoli di Legambiente, associazioni, club velici e della Lega Navale Italiana.
Complessivamente i laghi monitorati sono stati 12, ossia Sebino, Lario, Verbano, Ceresio, Benaco, Caterno, Albano, Bracciano, Bolsena, Vico, Trasimeno e Piediluco, 101 i punti campionati, e 6 le regioni coinvolte.
Le analisi della Goletta dei Laghi hanno preso in esame le foci dei fiumi, torrenti, gli scarichi e i piccoli canali situati lungo le rive dei laghi, punti spesso segnalati dagli stessi cittadini tramite il servizio SOS Goletta.
Attualmente circa il 60% delle acque lacustri, come spiega il responsabile scientifico di Legambiente, Giorgio Zampetti, versa in uno stato di qualità insufficiente rispetto ai traguardi preposti dalle direttive europee e inoltre un italiano su quattro non è servito da adeguata depurazione. I ritardi in questo settore dal 1° gennaio 2016 costano al nostro Paese circa 500 milioni di euro all’anno per le due sentenze di condanna stabilite dall’Europa negli anni scorsi.
Novità dell’edizione di quest’anno di Goletta dei laghi è che per la prima volta c’è stato il primo monitoraggio della presenza di microplastiche nei principali laghi italiani, che ha visto impegnati i tecnici di Goletta in 55 ore di navigazione, per un totale di 108 km percorsi e 100 campioni d’acqua superficiale raccolti. Ciò grazie alla collaborazione scientifica dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e di Enea e il supporto di Arpa Umbria. I tecnici dunque esamineranno i campioni raccolti per realizzare il primo studio sullo stato d’inquinamento dei nostri laghi riguardante tale tipologia di sostanze i cui risultati saranno resi noti il prossimo autunno.