A tre settimane dal sisma che ha sconvolto il Centro Italia provocando circa 300 vittime, quando ormai la fase emergenziale ha lasciato spazio alla pianificazione della ricostruzione, Legambiente scrive al Commissario straordinario Vasco Errani per offrire la propria disponibilità a collaborare concretamente per una ricostruzione corretta. Nella missiva, indirizzata per conoscenza al ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, al sottosegretario Claudio De Vincenti e al project manager di Casa Italia Giovanni Azzone, l’associazione ambientalista fornisce anche la sua ricetta per gestire le macerie e per evitare in futuro gli errori del passato.
Gestire lo smaltimento delle macerie attraverso il recupero differenziato e il riutilizzo per usi compatibili in loco, garantire la sicurezza degli edifici da ricostruire attraverso la qualità dei materiali e le migliori tecniche di costruzione, pianificare i controlli del patrimonio edilizio in chiave energetica e statica: sono infatti questi, a detta di Legambiente, gli obiettivi fondamentali da perseguire per una ricostruzione appropriata dei centri colpiti dal sisma.
«E’ fondamentale», ha dichiarato la presidente di Legambiente Rossella Muroni, «dare oggi un forte segnale di discontinuità rispetto al passato. Le immagini degli edifici crollati nel sisma del 24 agosto hanno evidenziato l’inadeguatezza degli edifici, per la qualità dei materiali e per errori nelle tecniche costruttive che in alcuni casi hanno aggravato le conseguenze del terremoto. Bisogna allora intervenire da subito per indirizzare correttamente le operazioni di ricostruzione promuovendo la cultura dei controlli regolari del patrimonio edilizio esistente nell’interesse delle famiglie che torneranno ad abitare nei paesi colpiti ma anche di tutti i cittadini del Belpaese».
Il primo obiettivo è quello del corretto smaltimento delle macerie perché, come evidenzia Legambiente, nei precedenti terremoti ha sempre rappresentato un problema, sia nell’individuazione di aree di conferimento sia per l’infiltrazione della criminalità organizzata nella gestione di questi materiali.
Per questo, propone l’associazione nella nota indirizzata ad Errani, la soluzione migliore consiste oggi nel recupero differenziato e nel riutilizzo dei materiali per gli usi compatibili, attraverso macchinari utilizzati direttamente sul posto e capaci di produrre inerti, mattoni e altri materiali necessari per la ricostruzione. Una prospettiva questa, che richiede la predisposizione di bandi e accordi con imprese e Enti Locali, anche per favorire l’utilizzo di materiali provenienti dal riciclo.
«Per garantire la sicurezza degli edifici», aggiunge Legambiente nella missiva, «occorre un cambiamento nella progettazione, che coinvolga cantieri e materiali, a partire dal calcestruzzo, e la predisposizione di controlli regolari e obbligatori sulla qualità del patrimonio edilizio che tenga insieme gli obiettivi di sicurezza statica e il miglioramento delle prestazioni energetiche affinché i nuovi edifici siano realmente adeguati alle esigenze delle persone che li abiteranno».