Nell’ottica di formulazione della prossima legge di Bilancio per l’anno 2018 spunta l’ipotesi di inserire una norma che faciliti l’emersione del denaro contante.
Riferiscono infatti fonti dell’agenzia Ansa che potrebbe essere varata, nel decreto collegato alla manovra una nuova “voluntary disclosure” – dichiarazione volontaria – sul possesso di denaro contante. Il decreto dovrebbe inoltre contenere una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali.
In realtà sarebbe già prevista una sanatoria per il denaro contante frutto di pratiche illegali – il cosiddetto “nero” – nascosto in cassette di sicurezza e casseforti, ma finora questa sanatoria non ha avuto successo e l’obiettivo di 600 milioni di extra gettito nelle casse dello Stato è rimasto utopia; la norma era troppo poco conveniente e a nulla è valso il tentativo di ammorbidirla con una flat tax del 35%, modifica subito rigettata e accantonata.
La nuova formulazione di voluntary potrebbe prevedere, oltre al pagamento di un forfait non ancora fissato, l’obbligo per il possessore dei contanti di investirne una quota in titoli di Stato come Bot o Cct che, come sappiamo, rappresentano una sorta di prestito remunerato allo Stato.
Il governo punta tenacemente alla lotta all’evasione e si attende grandi risultati dopo il lavoro fatto in sinergia da Guardia di Finanza e Procure, collaborazione che nel 2017 ha portato a un recupero di ben 23 miliardi di euro, contro gli 11 miliardi del 2014. Queste cifre sono state fornite dalla sottosegretaria alla Presidenza Maria Elena Boschi la quale ha anche confermato che l’obiettivo del governo rimane quello di abbassare le tasse.
Resta da capire se davvero il denaro contante illecito emergerà oppure se continuerà a giacere in anonime casseforti o in cassette di sicurezza bancarie.