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Legge svizzera impone il divieto di bollire viva l’aragosta

Buona, anzi, deliziosa l’aragosta ma è giusto rispettare gli animali evitandogli inutili sofferenze. E’ su questa scia che si pone la nuova legge svizzera che dal 1 marzo imporrà il divieto di bollire vive le aragoste.

Il consiglio federale svizzero ha deliberato che i crostacei dovranno essere storditi prima di finire in pentola ma non è questa l’unica novità: a difesa di questi animali c’è anche il divieto di trasportarli in casse con ghiaccio. Aragosta e astice dovranno essere tenuti in vasche di acqua marina.

Dietro alla normativa c’è una questione etica che affonda le sue radici negli studi scientifici: è stato infatti scoperto che questi crostacei hanno un sistema nervoso più sviluppato rispetto a quanto si credeva in precedenza e che sono sensibili al dolore provocato dall’acqua bollente.

E in Italia? Anche nel nostro Paese aragosta e astice sono tutelati: è vietato, ad esempio, tenerli sul ghiaccio con le chele legate e anche, in teoria, cuocerli vivi ma, occorre ammetterlo, su quest’ultimo punto permangono incertezze. Il reato, stabilito dalla Cassazione, fa riferimento all’articolo 727 o 544 del Codice penale e punisce «chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche».

Morte compassionevole, dunque, per tutti: uomini e animali. Era ora!

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Milena D'Aquila