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L’impegno di Save the Children sul fronte immigrazione

In occasione del 3 ottobre, Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione, Save the Children traccia un bilancio delle proprie iniziative a favore dei più piccoli, sottolineando anche i numeri di questa immane emergenza.

Secondo le stime di Save the Children, almeno 600 bambini avrebbero già perso la vita o risulterebbero dispersi nel Mediterraneo nei primi nove mesi del 2016, un numero che ha già superato il totale di oltre 500 minori dello scorso anno.

«Tre anni fa, le immagini delle bare dei migranti allineate nell’hangar dell’aeroporto di Lampedusa», commenta Valerio Neri, direttore generale di Save the Children Italia, «fecero il giro del mondo e portarono con forza all’attenzione dell’opinione pubblica mondiale il dramma di chi è costretto ad affrontare viaggi molto pericolosi per fuggire a guerre, persecuzioni e povertà estrema. “Mai più”, promisero allora le istituzioni europee, eppure il Mar Mediterraneo continua a mietere vittime, con più di 10.400 uomini, donne e bambini morti o dispersi nel Mediterraneo dal 2014 ad oggi. In questi giorni, in occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione, siamo a Lampedusa per ricordare le vite spezzate dei migranti e per chiedere con forza all’Europa un impegno concreto e non più rimandabile per evitare il ripetersi di simili tragedie e favorire la protezione e l’accoglienza di chi cerca un futuro migliore nel nostro continente».

Per cercare di dare il proprio contributo nella corsa al salvataggio di migliaia di persone che ogni giorno affrontano il mare in condizioni precarie, dallo scorso 7 settembre Save the Children ha avviato un’operazione di ricerca e salvataggio dei migranti attraverso la nave Vos Hestia. Ad oggi, in poco più di tre settimane di attività, l’Organizzazione ha contribuito a trarre in salvo circa 600 migranti, in quattro diverse operazioni di ricerca e salvataggio, tra cui 85 minori, alcuni dei quali molto piccoli. Tra di essi, sono 75 coloro che hanno intrapreso il pericoloso viaggio verso l’Europa da soli, senza alcun familiare o adulto di riferimento al proprio fianco.

Quello dei minori non accompagnati è un dramma più volte messo in luce da Save the Children e più in generale dalle Organizzazioni umanitaria che si occupano di bambini. E i numeri parlano chiaro. Degli oltre 301.000 migranti sbarcati in Europa nel 2016, infatti, il 28% è rappresentato da bambini. In Italia, secondo le stime di Save the Children, dal 1 gennaio al 26 settembre 2016 sono arrivati via mare più di 20.600 bambini, di cui la stragrande maggioranza – oltre 18.400  – sono minori non accompagnati, il doppio rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, provenienti in particolare da Eritrea, Egitto, Gambia, Nigeria, Guinea, Somalia, e altri Paesi dell’Africa subsahariana e occidentale.

«I minori, in particolare se non accompagnati, rappresentano gli individui più vulnerabili tra coloro che intraprendono la pericolosissima traversata del Mar Mediterraneo», prosegue Valeri. «Abbiamo il dovere morale, in collaborazione con la Guardia Costiera italiana e le altre ONG, di fare tutto ciò che è in nostro potere per trarre in salvo quante più persone possibile e di offrire ai bambini la protezione di cui hanno bisogno una volta sbarcati in Italia. Riteniamo, inoltre, che le istituzioni europee non possano più ritardare l’attuazione di una agenda europea sulla migrazione che abbia al centro i diritti dei bambini, permettendo quindi che i migranti possano raggiungere il continente attraverso vie sicure e legali – come riunificazioni familiari, corridoi umanitari, ricollocamenti e reinsediamenti – evitando che l’unico modo di arrivare in Europa continui ad essere, per loro, quello di affidarsi a trafficanti senza scrupoli. Quanto al nostro Paese, auspichiamo che venga approvata quanto prima la proposta di legge C 1658 sulla protezione e l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, promossa da Save the Children, che è nuovamente all’esame della Commissione Affari Costituzionali dopo essere stata ferma per quasi tre anni».

Intanto nella giornata odierna Save the Children si unirà alle celebrazioni in memoria delle vittime dell’immigrazione. In particolare l’Organizzazione sarà parte della giuria della 68esima edizione del Prix Italia, il concorso internazionale indetto dalla Rai, che quest’anno, a Lampedusa, attribuirà il Premio Speciale del presidente della Repubblica Italiana al programma che con linguaggio innovativo meglio esprima un contenuto radiofonico, televisivo o multimediale di riconosciuta qualità artistica e culturale.

 

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Redazione