Non solo Giornata della natura, oggi è anche quella dell’udito. Segno inequivocabile di quante e tante siano le ricchezze da preservare. L’allarme giunge direttamente dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che spiega come sia giunto il momento di agire in maniera decisa contro i disturbi dell’udito. L’ipoacusia ha infatti ricadute negative sia da un punto di vista sociale, con gli inevitabili problemi legati all’isolamento e alla difficoltà di comunicazione, sia da un punto di vista economico. Un peso globale pari a 750 miliardi di dollari quello costituito dalle ipoacusie trascurate, praticamente l’equivalente della somma della spesa sanitaria di Brasile e Cina insieme.
Non è questo problema di poco conto, come ha ben spiegato Carlo Antonio Leone, direttore dell’unità operativa complessa di otorinolaringoiatria e chirurgia cervico-facciale dell’ospedale Monaldi di Napoli e presidente della Società Italiana di Otorinolaringologia e Chirurgia Cervico-Facciale: «La funzione uditiva svolge un ruolo centrale in tutto l’arco della vita delle persone e ignorare eventuali deficit può avere un grosso impatto a livello sociale e, dunque, economico. I problemi dell’udito rendono difficile comunicare e possono favorire l’isolamento e la depressione».
Vivere in una sorta di “bolla”, osservando intorno a noi le persone che dialogano e interagiscono liberamente è un’esperienza negativa che impatta gravemente sull’umore e impedisce a chi soffre di problemi di udito di relazionare correttamente con gli altri, fino a conseguenze più o meno gravi. In molti casi, problemi di questo tipo hanno determinato licenziamenti precoci perché le persone non riuscivano a sentirsi a proprio agio nell’ambito lavorativo, così come nelle scuole è stato accertato che l’ipoacusia abbia generato problematiche di non poco conto nei ragazzi.
È poi chiaro come, con il sopraggiungere dell’invecchiamento, il problema arrivi a interessare un numero molto alto di persone ma questo non significa che il disturbo vada trascurato. Esistono tecniche di vario genere, ausili e apparecchi in grado di porre fine al problema per tornare a relazionare con gli altri com’è giusto che sia.
Nei bambini l’udito è necessario per l’acquisizione del linguaggio e chi manifesta deficit in tal senso avrà problemi di attenzione e concentrazione, difficoltà nella comprensione e nella lettura, con un inevitabile impatto negativo sull’andamento scolastico. Intervenire in modo tempestivo significa restituire al bambino il diritto di apprendere e, alle persone più mature, evitare il rischio di andare incontro a un declino cognitivo.
Per questa ragione, sono in molti ad auspicare screening uditivi sin dalla nascita, fare cioè in modo che questi diventino una regolare prassi per ogni neonato. I controlli audiologici eseguiti con periodicità sono sempre raccomandati perché permettono di correggere con una certa celerità gli eventuali deficit prima che il disturbo si aggravi.
Sono in molti a considerare l’apparecchio acustico come qualcosa di ingombrante, ma questa è un’idea sbagliata perché puntualmente vengono creati ausili sempre migliori e in ogni caso valutati a seconda delle necessità e dei bisogni della persona. Sono in pochi, nell’arco di una vita, a non aver mai avuto bisogno di occhiali, apparecchi per i denti, busti correttivi e quant’altro. Lo stesso discorso vale per gli apparecchi a sostegno dell’udito.