Molte donne assumono, consigliate anche dal medico, pastiglie a base di liquirizia per alleviare alcuni sintomi della menopausa come le vampate di calore.
Un nuovo studio e una ricerca da parte dell’Università dell’Illinois di Chicago (Usa) e presentato al National Meeting & Exposition dell’American Chemical Society mette però in guardia sul fatto che l’assunzione della liquirizia potrebbe interferire con l’azione di altri farmaci.
L’ingestione di liquirizia non era casuale e non era un capriccio, perché studi precedenti avevano dimostrato come una dose quotidiana del suo estratto (che si ottiene dalle radici e dai rizomi della pianta) riducesse le vampate fino all’80% e che avesse effetti benefici anche sulle ossa, aiutando quindi a prevenire l’osteoporosi che, come è noto, è una delle possibili conseguenze della menopausa.
Il problema che hanno evidenziato i ricercatori è che l’uso quotidiano di liquirizia, sia essa in compresse o in altre forme, potrebbe ridurre o accelerare l’assimilazione di altri farmaci da parte del fegato e quindi ora il team è al lavoro per mettere a punto un integratore con liquirizia che però non abbia questo effetto collaterale.
In particolare sta lavorando con la Glycyrrhiza Glabra (europea) che mostra di essere quella che meno influenza gli enzimi epatici coinvolti nel metabolismo dei farmaci, mentre hanno escluso altri due tipi di liquirizia nordamericane, Glycyrrhiza Uralensis e Glycyrrhiza Infilata, riscontrando in loro maggiori interferenze con gli enzimi epatici.
Spiega infatti il dottor Richard B. Van Breemen che nel fegato ci sono enzimi che elaborano farmaci e quindi, se questi enzimi sono indotti o inibiti, i farmaci verranno trattati o troppo lentamente o troppo rapidamente, la qual cosa implica un forte rischio per chi li assume.
Ricordiamo che l’estratto di liquirizia è un vasodilatatore, motivo per cui la sua assunzione può innescare un rialzo della pressione con le conseguenze pericolose che tutti conosciamo. Per questo bisogna fare attenzione ad assumere liquirizia nel caso si utilizzino farmaci diuretici o altri medicinali per l’ipertensione, lassativi, betabloccanti, farmaci antiaritmici o la pillola anticoncezionale.
È indubbio che la fitoterapia abbia dato enorme contributo alla scienza medica, ma bisogna conoscerla e valutare i suoi effetti per evitare inconvenienti. Quanto spiegato non è a sfavore della liquirizia, ma invita ad assumerla con coscienza