Cresce del 9% la povertà assoluta in Lombardia, in controtendenza rispetto al contesto nazionale, dove si registra invece un calo del 7%. Questo è quanto emerge dal Bilancio sociale 2014 dell’Associazione Banco Alimentare della Lombardia “Danilo Fossati” Onlus. Nel 2014 in Lombardia sono state 568 mila le persone in condizioni di povertà assoluta, mentre a livello nazionale hanno raggiunto i 4 milioni 102 mila, ossia il 6,8% della popolazione nazionale, con una crescita del 129% rispetto al 2007. In Italia, il più alto indice di povertà assoluta, oltre il 23%, riguarda le famiglie numerose, composte da soli stranieri; questi ultimi hanno raggiunto l’8,2% della popolazione, ovvero 5 milioni, di cui 3 e mezzo circa sono immigrati.
Dal bilancio sociale emerge però un altro dato allarmante: i minori tra 0 e 17 anni in condizioni di povertà sono quasi 76 mila e ciò significa che un bambino ogni dieci è in condizioni di disagio economico e sociale, che diventa un bambino ogni tre se si parla di minori stranieri.
«Alla crisi economica che continua a interessare le famiglie italiane si è aggiunta quest’anno una situazione straordinaria di richiesta di aiuto a supporto dell’ondata migratoria», spiega Roberto Vassena, Presidente del Banco Alimentare della Lombardia, «che ha riguardato la nostra Regione. Un’emergenza che abbiamo tutti insieme saputo gestire, sinergizzando al massimo gli sforzi e la collaborazione fra governo della Regione ed enti caritativi».
In questo scenario di emergenza il Banco Alimentare della Lombardia è riuscito a raggiungere nel 2014 quasi la metà dei poveri della Regione grazie alle 1289 strutture caritative convenzionate (+10% rispetto al 2009) ed è riuscito a farlo grazie alle quasi 14mila tonnellate di alimenti raccolti, pari a un valore di 41,75 milioni di euro. Lo scorso anno il valore dei tre pilastri dell’approvvigionamento sono stati gli aiuti comunitari (13%), il recupero e raccolta dalla filiera agro-alimentare (60%), mentre il 27% è frutto della colletta alimentare.