Sostenibilità

L’ora della terra (Earth Hour)

Alle 20,30 scatta l’ora della terra (Earth Hour) la grande mobilitazione globale del WWF che invita cittadini, istituzioni e imprese a compiere un gesto simbolico, spegnere le luci per un’ora, per indicare la volontà di “dare al mondo un futuro sostenibile e vincere la sfida del cambiamento climatico”.

Earth Hour ha avuto inizio nel 2007 a Sidney; da allora ha conquistato le città e i luoghi simbolo del pianeta spegnendo le luci sul Colosseo, sul Cristo Redentore di Rio, sulla Torre Eiffel e sul Ponte sul Bosforo per testimoniare il comune impegno contro i cambiamenti climatici.

L’iniziativa assume un valore del tutto particolare all’indomani della COP21 di Parigi di dicembre scorso, laddove i governi di larga parte del pianeta hanno assunto l’impegno ad invertire la tendenza, accelerando il processo di abbandono dei combustibili fossili a favore dell’energia rinnovabile e di nuovi modelli di efficienza e risparmio energetico.

Ma questi processi sono troppo lenti e spesso inadeguati rispetto all’evoluzione e agli impatti sempre più gravi determinati dai cambiamenti climatici. C’è bisogno di agire con urgenza e incisività, c’è bisogno che l’opinione pubblica faccia pressione sulle istituzioni e sui governi affinché “assumano la crisi del clima come priorità. Le giovani e le future generazioni hanno il diritto di ricevere in eredità un mondo pieno di vita e che non sia condannato a cambiamenti climatici catastrofici”.

L’appello del WWF è rivolto:

• A tutti gli abitanti del Pianeta Terra;
• Ai giovani, cioè a coloro che rischiano di vedere le conseguenze più drammatiche del cambiamento climatico;
• Alle Istituzioni, a partire dalle città, che possono diventare motori e pungolo del cambiamento;
• Alle imprese, che possono divenire attori dell’economia del futuro;
• A te che leggi.
Sul suo sito WWF Italia segnala i partner dell’iniziativa. Tra questi: Altromercato, la principale realtà di Commercio Equo e Solidale in Italia, con 260 Botteghe in tutta Italia; la Federazione Italiana Rugby e la Nazionale azzurra; la Marina Militare che parteciperà spegnendo le luci in mare e nelle basi navali; SHAAMS Strategic Hub for Analysis and Acceleration of the Mediterranean Solar Sector, organizzazione impegnata a sensibilizzare le scuole del bacino del Mediterraneo sul tema dell’energia solare. Di grande rilievo anche la partnership con il gigante della comunicazione Sky. In particolare Sky Sport si mobilita sui campi di calcio, di basket e nel ciclismo, mentre gli altri canali, quali Sky Cinema Hits, Sky Uno, Sky Arte, Discovery, National Geographic Channel, Dove Tv e DeaKids offrono una programmazione dedicata al tema ambientale.
Di seguito proponiamo un comunicato del WWF nel quale vengono riassunti i principali eventi della giornata. 

Sabato 19 marzo la community mondiale del clima si mostrerà con Earth Hour, l’Ora della Terra

Record di spegnimenti: 366 luoghi simbolo nel mondo, oltre 100 in Italia. Marco Mengoni conferma il suo sostegno a Earth Hour anche per il 2016, Fedez tra i testimonial. “Campioni” del clima anche nel mondo dello sport con squadre di Nazionale Rugby, Lega B e Lega Solidale di Calcio, Basket. Lo slogan: Spegniamo le luci per accendere il cambiamento. In Italia, oltre agli spegnimenti simbolici dei monumenti, cene sostenibili e solidali, grazie alla partnership con Altromercato.

#oradellaterra
Il cambiamento climatico viene oggi percepito dalla stragrande maggioranza degli italiani come uno dei più gravi problemi ambientali, al pari dell’inquinamento dell’aria e delle acque. Il 73% lo considera un problema “molto grave”, percentuale che sommata a quella di chi lo considera “abbastanza grave” arriva al 94%. È questo il risultato di un sondaggio eseguito dall’istituto GfK per conto del WWF in occasione del prossimo grande evento internazionale dedicato proprio al cambiamento climatico, Ora della Terra/Earth Hour del 19 marzo. Il cambiamento climatico è una preoccupazione che accomuna gli elettori di tutti gli schieramenti politici e trova accentuazione tra gli studenti della scuola secondaria – probabilmente sensibilizzati al tema dai loro insegnanti – e tra gli adulti di età compresa tra i 45 e i 54 anni che sono evidentemente testimoni diretti dei cambiamenti in atto. L’88,5 per cento degli intervistati ritiene che il cambiamento climatico sia dovuto alle attività umane, e solo una ristretta minoranza (6%) ritiene che non vi sia correlazione tra questo fenomeno e l’azione dell’uomo. Anche per questo aspetto i più convinti sono i giovani tra i 14 e i 24 anni.
Gli Italiani dichiarano un’elevata disponibilità a cambiare le proprie abitudini per favorire la riduzione dei gas serra, complessivamente l’85%. Infatti per più di un terzo si tratta di una disponibilità accentuata (36% molto o moltissimo), per quasi la metà (49%) di una disponibilità più contenuta (abbastanza) ma comunque orientata in positivo. La disponibilità a modificare i propri stili di vita e di consumo risulta maggiore tra le fasce maggiormente scolarizzate. Questo risultato è molto incoraggiante, perché mostra la tendenza dei cittadini a fare la propria parte per contribuire alla soluzione del problema, pur a fronte dell’attuale scarso impegno degli attori pubblici e privati (istituzioni e imprese).
A questa elevatissima preoccupazione, però, corrisponde un’altrettanto diffusa insoddisfazione per l’informazione da parte dei media, con un 36% che addirittura ritiene di aver ricevuto “poca o nessuna informazione”: un monito che dovrebbe indurre carta stampata e TV a moltiplicare gli sforzi di approfondimento, e non solo negli spazi dedicati. Tra coloro che chiedono maggiore informazione, ancora una volta si distinguono i giovani. È un tema su cui riflettere: in epoca di social media, i media “tradizionali” possono recuperare un ruolo di autorevolezza e serietà per la generazione digitale, solo garantendo un approfondimento corretto, meditato e continuativo su temi rilevanti e complessi come il cambiamento climatico. Insieme ai dati già citati l’indagine GfK ha rilevato che alla domanda su chi sia più impegnato attualmente contro il cambiamento climatico, non c’è da sorprendersi che la maggioranza (61%) risponda “le associazioni ambientaliste”. Al secondo posto, ma con poco più della metà dei consensi (36%) l’Unione Europea, mentre il Governo italiano e le grandi imprese sono considerati molto meno credibili (intorno al 15%), poco più delle imprese petrolifere multinazionali (13%).

#Oradellaterra – Evento mondiale
La volontà di cambiare ‘il cambiamento climatico’ sarà proprio al centro dell’Ora della Terra, l‘evento mondiale del WWF che trascina con sè lo spirito delle mobilitazioni che hanno portato all’Accordo di Parigi sul clima e dunque alla decisione di affrontare globalmente il rischio climatico. Sabato 19 si spegneranno simbolicamente le luci per un’ora, dalle ore 20.30 alle 21.30 di ciascun paese: si comincia dalle isole del Pacifico per compiere in 24 ore una ‘ola di buio’ fino alle coste atlantiche. Sui social si può seguire e condividere l’evento con #oradellaterra. L’Ora della Terra nel 2015 ha spento la luce in 7.000 città e oltre 170 paesi e regioni del mondo, coinvolgendo oltre 2 miliardi di persone e centinaia di imprese. Quest’anno l’evento, giunto alla sua decima edizione, ha numeri da record: aderiranno ben 366 luoghi o monumenti simbolo in 178 Paesi, tra cui l’Empire State building di New York, l’Opera House di Sidney, la Tour Eiffel a Parigi, il Marina Bay sands a Singapore (il terzo casinò al mondo formato da tre grattacieli sormontati dallo Sky Park lungo 340 metri a forma di nave), il Kourou space centre nella Guyana francese (sede del principale centro di lancio europeo di missili spaziali) e Taipei 101, il quinto grattacielo più alto del mondo. Oltre 90 dei 178 paesi partecipanti andranno oltre il semplice spegnimento e l’iniziativa simbolica, e metteranno in campo iniziative concrete di riduzione degli impatti e dei consumi in funzione della sostenibilità, coinvolgendo cittadini, comunità e istituzioni sui temi dell’energia rinnovabile, gestione dei rifiuti, cibo e foreste.
In Italia hanno aderito finora oltre 200 luoghi tra comuni e palazzi storici: Maschio Angioino, Castel dell’Ovo e piazza del Municipio a Napoli, scalinata del Pincio a Bologna, Castello Sforzesco a Milano. Una chicca tra gli spegnimenti simbolo avverrà nel Comune di Monte Isola, minuscola isoletta al centro del lago di Iseo, dove quest’anno verrà aperto il ponte galleggiante di Christo, monumento effimero della land art di eco internazionale; è un ponte che legherà idealmente terra e acqua, come una strada virtuale della sostenibilità. Si spegneranno le luci del Palazzo del Turismo. A Parma spengono le luci il Battistero e il Palazzo del Governatore; a Bologna la scalinata del Pincio Palazzo vecchio, Ponte Vecchio, Cupola del Duomo, Davide San Miniato, Palazzo medici Riccardi, Palazzo Socrate Strozzi, la facciata della Stazione di SM Novella a Firenze, Piazza del Campo a Siena e Pisa con Piazza dei Miracoli. Anche nella città ‘simbolo’ dei cambiamenti climatici, Venezia, si spegne Piazza S. Marco mentre a Verona l’Arena, a Padova Piazza dei Signori, Piazza della Frutta, Piazza delle Erbe e la Facciata di Palazzo Moroni. In Abruzzo aderisce il Parco Nazionale della Majella, che spegne le luci della propria sede di Sulmona mentre si spegnerà tutto il centro storico di Vasto. In Molise sono ben 43 i comuni che aderiscono tra cui Campobasso (spegne il Municipio) e Isernia (Fontana Fraterna). In Sicilia aderiscono Palermo, che spegnerà le luci del teatro Massimo, e Catania (Piazza e Palazzo dell’Università).
Anche le Oasi WWF si mobilitano per Earth Hour. Appuntamenti speciali, con cene a lume di candela e passeggiate notturne nelle Oasi di Bosco Vanzago (Milano), Valmanera (Asti), Alviano (Terni), Macchiagrande (Roma), Monte Arcosu (Cagliari), Orbetello (Grosseto), Bosco San Silvestro (Caserta), Policoro (Matera) e Le Cesine (Lecce) dove i visitatori potranno “toccare con mano” le energie rinnovabili visto che nella masseria Cesine è attivo un impianto di geotermia.
L’evento italiano ha già ricevuto il patrocinio del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati: inoltre il fattivo contributo dei Comuni contribuisce al successo dell’iniziativa grazie alla partnership con l’ANCI. Per il secondo anno consecutivo la Marina Militare si unirà nel simbolico gesto dello “spegnere le luci” contribuendo al progetto di sensibilizzare il mondo ai problemi legati al riscaldamento climatico.
Anche per il 2016 Marco Mengoni conferma il suo sostegno alla campagna con il messaggio “Earth Hour 2016, la Terra sono io, unisciti a me su www.loradellaterra.org”. Tra i testimonial quest’anno è arrivata anche l’adesione di Fedez. Insieme a loro sostengono l’Ora della Terra anche Neri Marcorè, Nicolò Fabi, Vittorio Brumotti, Lisa Casali.
Anche il mondo dello sport è sceso in campo a fianco del WWF: l’invito a diventare ‘campioni del clima’ arriva dalla Federazione Italiana Rugby e dalla Nazionale Azzurra. Adesione anche dal mondo del calcio con tutte le squadre della Lega B attraverso B Solidale, con i capitani che indosseranno le fasce verdi al braccio durante la gara, e del basket con Lega Basket. Qui sempre i capitani vestiranno le maglie verdi durante il riscaldamento e verrà letto un messaggio prima dell’inno mentre sui led apparirà un messaggio a sostegno di Earth Hour.

Roma, evento centrale con Piero Angela
L’evento centrale sarà a Roma: sabato alle 20.30 Piero Angela, volto storico della divulgazione scientifica e testimonial del WWF, spegnerà le luci che illuminano la Fontana di Trevi. Il monumento si colorerà poi ‘virtualmente’ durante lo spegnimento, grazie al lighting designer, Claudio Berettoni, attraverso un sistema di proiezioni a led alimentate esclusivamente ad energia solare, con i colori del pianeta terra, mentre a cura di ICompany, il gruppo Dixie Booster, si esibirà in brani di musica Jazz-dixieland animando la piazza.
Il WWF sarà in piazza dal pomeriggio per sensibilizzare sui temi del clima il pubblico anche con un’iniziativa Social: sarà possibile scattarsi una foto insieme al panda da condividere sui propri social sfruttando la speciale cornice Earth Hour che girerà per la piazza.
Sempre a Roma anche la Basilica di San Pietro e il Colosseo si spegneranno insieme alle facciate di alcuni palazzi delle istituzioni: Palazzo Montecitorio, sede della camera dei Deputati, Palazzo Madama, sede del Senato.
Earth Hour vedrà a Roma lo spegnimento delle luci del bellissimo Palazzo Valentini sede della Città metropolitana di Roma Capitale, grazie alla collaborazione con il progetto SHAAMS (Strategic Hubs for the Analysis and Acceleration of the Mediterranean Solar sector) in cui partecipa anche il WWF Mediterraneo. Il progetto mira a sensibilizzare l’opinione pubblica in materia di energia solare attraverso la trasferibilità e la realizzazione di buone pratiche per facilitare l’adozione delle tecnologie solari. Tutte le classi delle scuole secondarie superiori dei 121 Comuni della Città Metropolitana hanno avuto inoltre l’opportunità di lavorare sul tema grazie ai materiali didattici messi a disposizione dal progetto Shaams: un kit didattico on-line (Renewable Energy Tool Box) sull’ importanza delle energie rinnovabili, con una sezione riservata agli alunni e una riservata ai docenti e un gioco on-line per testare le conoscenze acquisite.

Le cene sostenibili con Altromercato
La novità di quest’anno è la collaborazione con Altromercato per combattere il cambiamento climatico attraverso le buone abitudini e relazioni sociali nel segno della riduzione del proprio impatto sul clima. Con la maggiore organizzazione di Commercio Equo e Solidale in Italia e tra le principali a livello internazionale il WWF invita per sabato 19 a organizzare la più grande cena sostenibile e solidale a lume di candela.
Si potrà quindi:
• Partecipare alle cene sostenibili organizzate da WWF e Altromercato su tutto il territorio nazionale, in collaborazione con le Botteghe Altromercato e i ristoranti de Il Circolo del Cibo. La più grande si svolgerà a Milano nell’ambito della Fiera Fa’ la cosa giusta, di cui Altromercato è partner: tutta la fiera festeggerà quindi l’Earth Hour, spegnendo le luci e proponendo piatti equosolidali e sostenibili, studiati apposta per l’occasione.
• Organizzare la propria cena di Earth Hour, seguendo speciali consigli e suggerimenti per un’alimentazione a basso impatto ambientale.

Published by
Valerio Roberto Cavallucci