Più di 700 test rapidi per l’Hiv realizzati in meno di 15 giorni, di cui il 41% ‘first test’, ossia riferibili a persone che per la prima volta si sono sottoposte a questo esame. Questo è il grande risultato della campagna di test rapido che era stata lanciata dalla LILA – Lega Italiana per la Lotta contro l’Aids in occasione del 1° dicembre 2016, Giornata mondiale contro l’Aids.
Si calcola che la maggioranza dei nuovi casi di infezioni siano trasmesse da persone che non conoscono il proprio stato sierologico. Chiunque abbia avuto un rapporto non protetto con una persona HIV positiva, che abbia scambiato siringhe, che sia stato sottoposto a un piercing oppure che abbia avuto contatto con sangue, è a rischio di aver contratto l’Hiv e di contagiare altre persone.
L’intento principale, infatti, di questi test, come sottolinea la Lega Italiana per la Lotta contro l’Aids, è proprio quello di facilitare l’accesso agli esami. Nello specifico, il servizio ha interessato nove città, 717 sono state le persone che si sono sottoposte al test rapido. Sei su dieci erano uomini, 3 su dieci omosessuali o bisessuali, il 3% di nazionalità straniera, 31 anni l’età media, ovvero più bassa dell’età media delle nuove diagnosi, pari a 39 anni per i maschi e 36 per le donne. A tutte le persone sono stati offerti colloqui di orientamento.
Nel nostro Paese vivono circa 150 mila persone con Hiv/Aids e si stima che i nuovi contagi siano di 4 – 5 mila all’anno. Ad allarmare ancora di più è che la maggioranza dei cittadini non sa come prevenire l’infezione da Hiv e vi è ancora adesso molta disinformazione al riguardo. Proprio in virtù di ciò la campagna di testing proseguirà con l’attivazione di servizi permanenti in diverse città italiane.
Per quanto concerne poi i self-test disponibili dallo scorso dicembre nelle farmacie italiane, la LILA ribadisce l’invito a non farlo da soli, ma con l’aiuto dell’associazione.