Non è un mistero che l’Ue abbia più volte, nel corso degli ultimi anni, incitato gli Stati membri a riconoscere, e al contempo regolamentare, i diritti delle coppie omosessuali. La notizia di questi giorni ne rimarca la posizione: la Commissione europea ha comunicato infatti che, per la prima volta nella sua storia, prenderà parte al Gay Pride di Amsterdam che inizierà il 23 luglio e terminerà il 7 agosto 2016.
Quest’ultimo è famoso per l’originalità delle sue parate, per cui vedremo tra le 80 barche che animeranno i canali di Amsterdam anche quella proveniente da Bruxelles sfilare per manifestare a favore dei diritti civili relativi alla comunità lgbt (lesbica, gay, bisessuale e transessuale).
La partecipazione della Commissione europea è già stata confermata dagli organizzatori e il suo nome figura già nell’elenco ufficiale delle imbarcazioni scelte.
Lo slogan dell’anno, il cui scopo è quello di puntare a una decisa sensibilizzazione circa le discriminazioni subìte nel corso del tempo dagli omosessuali, bisessuali e transessuali, sarà “Joy our Freedom” (“Unisciti alla nostra libertà”).
D’altro canto è doveroso segnalare come lo stesso presidente della Commissione europea Jean Claude Junker e il commissario di Giustizia Vera Jourova abbiano lavorato durante il loro mandato per stilare un piano di azioni nel triennio che va dal 2016 fino al 2019 con l’obiettivo di combattere la dilagante discriminazione contro i diversi orientamenti sessuali.
Si nota pertanto una certa lungimiranza che supera la stesura di rapporti scritti per arrivare a una partecipazione attiva sul tema dei diritti civili e delle discriminazioni.
L’iniziativa è parte integrante delle attività finanziate dal bilancio Ue, nell’ambito del programma “Equality and Citizen” che già l’anno passato fu redatto allo scopo di spronare l’Europa a una maggiore presa di coscienza sul tema dell’uguaglianza.