17 giugno 1987 – L’Unione Europea vara il programma Erasmus, con l’obiettivo di migliorare la qualità dell’istruzione, attraverso un sistema di borse di studio per studenti e docenti da svolgersi, per sei mesi o più, all’estero. Il programma di studio deve il suo nome a Erasmo da Rotterdam, il noto umanista del ‘500 che si laureò a Torino nel 1506. Il primo cambiamento al progetto si verifica nel 1995, con Socrates/Erasmus, che mira a facilitare lo spostamento di studenti e docenti presso le università.
La svolta arriva però nel 2014, quando nasce il programma Erasmus+, con un ciclo previsto di 7 anni e dunque destinato a durare fino al 2020, che include anche le scuole superiori in possesso della certificazione ECHE (Erasmus for All Charter for Higher Education).
Secondo i dati forniti dall’Agenzia Nazionale Erasmus Indire, nel 2014-2015 l’Italia è al quarto posto in Europa (dopo Spagna, Germania e Francia) per numero di studenti in partenza. Le 5 università italiane più gettonate risultano essere: l’Università di Bologna, l’Università degli studi di Padova, la “Sapienza” di Roma, l’università degli studi di Torino e la Statale di Milano.