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“Make your smile Up”, tra bellezza e integrazione sociale

Martina Tarlazzi è un 25enne di Ravenna, ora residente a Lodi, dove ha dato vita al progetto Make your smile Up – laboratori di cura di sé per persone con disabilità fisica e intellettiva – rivolto a tutti coloro che versano in una situazione di disagio. L’evento si è tenuto nella palestra dell’Istituito riabilitativo Montecatone (Imola) dove i partecipanti, essendo in maggioranza di sesso maschile, hanno potuto godere di maschere per il viso rilassanti, essenze profumate per il corpo, ma anche soluzioni nuove per problemi come piccole lesioni alle mani alle quali vanno incontro le persone costrette a servirsi della sedia a rotelle.

La ragazza, oltre ad essere un’educatrice sociale è infatti anche esperta in cosmesi e trucchi, per cui ha pensato bene di unire le due competenze per dar vita a qualcosa di originale in modo da creare opportunità di aggregazione sociale e benessere. Ha battezzato questo suo progetto “Laboratori Benessere”, dichiarando: «Lavoro quasi sempre con persone disabili dalla nascita: in questo caso, avevo il desiderio di lavorare con persone con una disabilità acquisita. Molti ci hanno detto che, secondo loro, tutti i centri, tutti gli ospedali, dovrebbero prevedere attività di questo tipo. Senza dimenticare che quello che è alla base di tutte le nostre attività, è il recupero della dignità della persona, la sua possibilità di scegliere».

Un’iniziativa, quella della 25enne lodigiana, che è stata ricompensata da una grande adesione dei partecipanti che hanno espresso il desiderio di prendere parte a nuovi appuntamenti con Laboratori Benessere. Desiderio che incontra le intenzioni di Martina Tarlazzi che vorrebbe garantire le sue prestazioni anche su prenotazione, concentrandosi sulla persona singola. A proposito di questo argomento, ha spiegato: «Con Montecatone – struttura molto positiva, dove tutti si impegnano per trasformare ogni evento, anche il più drammatico, in un’occasione di crescita – stiamo pianificando le attività future. Sì, mi piacerebbe anche lavorare su proposte ad hoc, personalizzate sui casi specifici».

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Redazione