E’ Mantova, la città dei Gonzaga, già patrimonio dell’Unesco, la Capitale italiana della cultura 2016. Il centro lombardo ha, infatti, conquistato la giuria composta da 7 esperti e presieduta da Marco Cammelli, avendo la meglio sulla “concorrenza” di altre splendide e virtuose città italiane come Aquileia, Como, Ercolano, Parma, Pisa, Pistoia, Spoleto, Taranto e Terni.
Mantova, città natale di Virgilio e Mantegna, oltre all’ambizioso riconoscimento, otterrà anche un milione di euro per realizzare il progetto che l’ha vista eccellere. Si tratta di una proposta volta a trasformare uno dei centri più importanti del Rinascimento in una “Smart Human City”, ossia in una città più intelligente e amichevole per i suoi cittadini.
Il progetto prevede, infatti, interventi di recupero e promozione anche digitale del proprio centro storico, che verrà trasformato in un “museo diffuso”.
Mantova è la prima città a godere in esclusiva del riconoscimento legato all’esperimento tutto italiano nato su proposta del ministro Dario Franceschini all’indomani della corsa delle città italiane per ottenere il titolo di Città europea della cultura 2019. Nel 2015, dunque, tutte le altre città italiane partecipanti alla competizione europea, Ravenna, Lecce, Siena, Perugia-Assisi e Cagliari, avevano ottenuto il titolo tricolore in ex-aequo.
Con Mantova comincia, dunque, l’esperimento italiano, che vede le concorrenti di Mantova (Aquileia, Como, Ercolano, Parma, Pisa, Pistoia, Spoleto, Taranto e Terni) già in lizza per il titolo del 2017.