La mano dell’uomo ha trasformato il Mare nostrum in Mare monstrum. E’ questo il titolo del rapporto di Legambiente che traccia un bilancio delle principali minacce che incombono sul mar Mediterraneo. Tra queste troviamo soprattutto scarichi inquinanti, occupazioni illegali delle spiagge, abusivismo edilizio, navigazione fuorilegge e pesca di frodo.
L’associazione ambientalista ha rielaborato i dati dell’attività di repressione delle forze dell’ordine e delle Capitanerie di porto per arrivare alla drammatica constatazione che il nostro mare è ancora troppo in pericolo. E questo nonostante le campagne di sensibilizzazione promosse a livello nazionale e internazionale non soltanto da Legambiente ma dalle tante realtà che si occupano di tutelare la vita del pianeta, e quindi la nostra.
Se da un lato è vero che gli ecoreati sono diminuiti nel corso del 2016 rispetto al passato, è altrettanto vero che le cifre sono ancora spaventosamente alte. Dando una rapida occhiata ai numeri, infatti, emerge che nell’anno passato le infrazioni in mare sono diminuite del 15%, ma gli ecoreati sono stati comunque 43 al giorno. Un numero davvero troppo alto se consideriamo che ognuno di quei reati è un colpo mortale per il mar Mediterraneo e per i suoi abitanti.
A guidare la classifica è l’insufficiente depurazione e gli scarichi inquinanti che rappresentano il 37% del totale e che sono addirittura in crescita rispetto al 2015 quando la percentuale si era fermata al 24,6%.
Segue la pesca illegale, che vale il 30% (era al 36,9%), il cemento e la navigazione, rispettivamente al 24% e al 14,3%.
Intanto è partita nei giorni scorsi da La Spezia, in Liguria, l’edizione 2017 di Goletta Verde, la storica imbarcazione di Legambiente, che dal 18 giugno al 12 agosto navigherà lungo la Penisola per monitorare le qualità delle acque marine ma anche per denunciare le illegalità ambientali. Un viaggio composto da 21 tappe con arrivo finale il 12 agosto a Lignano Sabbiadoro (Ud).
Tornando invece ai dati del dossier Mare Monstrum 2017, a guidare la classifica nazionale del mare illegale è la Campania con il più alto numero di infrazioni accertate: 2.594 reati, il 16,5% del totale. Un primo posto che vale anche per il numero di persone denunciate o arrestate, 2.912, e per sequestri, 839, e che occupa stabilmente da diversi anni. Seconda è la Sicilia, che con il 13% dei reati mantiene la stessa posizione del 2016, mentre al terzo posto sale la Puglia (nel 2015 era quinta), con l’11,7%.