Dopo anni di lavoro, esperienze e sacrifici, può accadere che nasca la volontà di rinnovare la propria attività, rompendo quelli che sono gli schemi imposti da un settore molto fruttuoso per il nostro Paese, soprattutto dal punto di vista turistico.
Questa è la storia di Marco Carani, titolare di un’azienda che porta il suo nome, la “Marco Carani Nautica Yatching Service”. Marco durante tutti gli anni dedicati al suo lavoro si è occupato prevalentemente di compravendita, assistenza e manutenzione. Ha, inoltre, la gestione di un marina privato con posti barca, che sfrutta organizzando escursioni costiere nella sua Puglia.
Soprattutto grazie alle sue barche, Marco ha ben pensato di fare qualcosa di buono anche per le persone che hanno difficoltà nella loro vita quotidiana, che faticano a spostarsi e a immaginare un mondo diverso da quello che molto spesso li opprime. Perché non dare loro la possibilità di fare uno spensierato giro in barca? Perché i diversamente abili non possono ammirare come gli altri gli splendidi scenari della Puglia o di qualsiasi altro territorio?
Marco Carani ha deciso di rispondere a queste domande in modo concreto, allargando gli orizzonti a un turismo responsabile, sostenibile, ma soprattutto accessibile a tutti, senza nessun tipo di distinzione. L’imbarcazione da lui gestita si trova nel Porticciolo Turistico di Villanova di Ostuni, che è diventato il luogo ideale dove poter mettere in atto l’iniziativa “Mare Senza Barriere”. Sin dal nome scelto per il progetto è chiaro che l’intento sia quello di dare la possibilità ai diversamente abili di poter vivere il mare, luogo idolatrato anche dal navigatore e scrittore Bernard Moitessier che di questo luogo naturale diceva: “”In mare ero felice, perché avevo trovato la pace del mio spirito”.
Un altro scopo importante è lo svago per le persone a cui il progetto è dedicato, che quotidianamente vivono degli ostacoli che impediscono loro di avere una vita appagante e tranquilla. Inoltre quello che Marco Carani auspica è che questo progetto vada a sensibilizzare l’opinione pubblica sul concetto della “progettazione per tutti”. Tutti, infatti, abbiamo il diritto di avere momenti di incontro, l’opportunità di divertirci e di praticare sport con i mezzi adeguati.
Tale progetto risale al 2015, quando l’azienda di Carani ha iniziato un percorso con la Fish e la Unitalsi, assieme a cui, il 12 luglio di quell’anno, ha organizzato una giornata dedicata alle escursioni costiere per diversamente abili. Sempre nel 2015 Marco Carani ha eseguito e curato un refitting (rinnovamento) alla sua imbarcazione, certificata dal R.I.N.A. L’ha equipaggiata per coinvolgere in modo totale i diversamente abili in attività nautiche e marinaresche.
Nel già citato Porticciolo Turistico di Villanova di Ostuni ha avuto luogo il varo della barca “Euphoria”, un’imbarcazione di produzione americana del cantiere Harrys Kajot. E’ lunga 7,50 metri e può trasportare un numero massimo di 12 persone, oppure 4 diversamente abili con i rispettivi accompagnatori. Vi è un’apertura a prora dotata di scivolo, che permette anche ai diversamente abili di salire in modo tranquillo e posizionarsi nei punti disposti appositamente per loro. Vi sono poi numerosi mezzi che garantiscono la sicurezza ai passeggeri, un’ampia tenda per coprirli dal sole e uno scivolo che permette anche la discesa per chi vuole fare un bagno e la conseguente risalita.
Infine l’imbarcazione è dotata di un tavolo centrale su cui poter consumare aperitivi e spuntini di ogni genere. Infatti su “Euphoria” è possibile organizzare eventi come compleanni, accompagnati da musica di sottofondo o da animatori tipici della terra pugliese. E’ anche possibile degustare cibi e bevande caratteristici della regione, che viene descritta attraverso tutti i sensi che possediamo, poiché mentre beviamo un vino locale, si ha la possibilità di ammirare le straordinarie acque incontaminate, le vecchie costruzioni costiere, provando delle emozioni indescrivibili.
Grazie a delle iniziative simili e a persone come Marco Carani le emozioni possono essere provate anche da chi deve lottare ogni giorno contro degli impedimenti fisici. Tali impedimenti, però, non devono e non possono essere anche sociali e ciò è possibile solo aprendoci a nuovi tipi di attività, non solo innovative, ma a dir poco utili per persone con difficoltà, che vogliono condurre una vita proprio come quella degli altri.