Qualche giorno fa abbiamo dato notizia (leggi l’articolo) dell’iniziativa tenutasi a Milano “Diritti umani in azienda: vincere la sfida dell’integrazione”, organizzata da Fondazione Sodalitas in collaborazione con CSR Europe, Fondazione Global Compact Network Italia e Unicef Business Lab. Nell’occasione è stato presentato il “Blueprint on Business & Human Rights”, il set di linee guida sviluppato da CSR Europe per integrare il rispetto dei diritti umani in 3 funzioni aziendali chiave: risorse umane, acquisti e risk management.
Ma prima di addentrarci in questa nuova elaborazione è forse opportuno fare un passo indietro di qualche mese per tornare ad un testo che certamente merita la nostra attenzione. Ci riferiamo al Milan Manifesto – Enterprise 2020, un documento elaborato da Fondazione Sodalitas insieme con le 42 Organizzazioni Nazionali del network CSR Europe, che vede migliaia di imprese europee impegnate nella realizzazione di “un’economia più sostenibile ed inclusiva,contribuendo a migliorare l’ambiente e la qualità della vita per milioni di cittadini Europei.
A sua volta Fondazione Sodalitas è stata fondata ormai venti anni addietro da Assolombarda Confindustria – la grande associazione che organizza le imprese industriali e dei servizi di Milano Monza e Brianza – che rappresenta una delle punte di diamante nella diffusione della cultura della responsabilità sociale d’impresa in Italia a e in Europa.
Il Manifesto di Milano, lanciato nell’ambito di Expo 2015 e presentato alla Commissione Europea a novembre 2015, “è lo strumento che chiede a Imprese e Governi di tutta Europa di lavorare insieme per realizzare una crescita sostenibile e inclusiva”. Dopo ormai 5 anni dal varo della strategia Europa 2020 i dati socio-economici del vecchio continente sono assai allarmanti. “In Europa 131 milioni di persone sono povere. 10 milioni soltanto in Italia. 1 giovane su 5 in Europa – 4 su 10 in Italia – è senza lavoro. 100 milioni di europei sono analfabeti digitali e, soltanto in Italia, il 60% delle persone tra i 55 e i 74 anni non ha mai usato Internet. L’obiettivo indicato dalla Commissione Europea con la Strategia “Europa 2020” – realizzare una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva – è a forte rischio. Il futuro dell’Europa dipende dalla capacità di costruire, imprese e governi insieme, un nuovo modello di sviluppo”.
Milan Manifesto – Enterprise 2020 richiama ciascuno alle proprie responsabilità, esorta imprese e governi a impegnarsi per costruire una società più inclusiva e sostenibile, ma soprattutto sollecita a passare “dalle parole ai fatti”,nella convinzione che questa sia veramente Last Call to Europe 2020.
IL FUTURO PER L’EUROPA DI CUI ABBIAMO BISOGNO
Nei prossimi 5 anni in Europa c’è un grande bisogno di cambiamenti radicali e innovavi nella società e nell’economia.
La disoccupazione è restata a livelli intollerabili per troppo tempo e troppe persone sono ancora escluse dal lavoro.
Le sfide ambientali, l’esaurimento delle risorse naturali, le crisi finanziarie, la crescente ineguaglianza, e i cambiamenti demografici possono essere risolti solo con un approccio condiviso e innovativo.
Facendo leva sui propri valori, l’Europa può e deve avere un ruolo innovativo e di leadership nella costruzione di una economia sostenibile e inclusiva: una economia capace di migliorare la competitività e salvaguardare il futuro del proprio modello sociale.
Migliore uso dei Big Data, Internet delle Cose, Terza Rivoluzione Industriale, nuovi modelli di condivisione, le prospettive dell’economia circolare, sono tra le principali tecnologie abilitanti e vettori di crescita che rappresentano una opportunità unica per le imprese, i governi e gli altri stakeholder di risparmiare sulle risorse naturali, promuovere nuovi posti di lavoro, far crescere le imprese e creare valore condiviso per tutti.
Il momento di esprimere una vera leadership per la crescita sostenibile è ora. Insieme possiamo creare un’economia più circolare e inclusiva.
IL VANTAGGIO DELLA COLLABORAZIONE
La drammaticità delle sfide che stiamo vivendo richiede che tutte le imprese, governi, società civile, investitori e altri stakeholder aumentino in modo significativo il loro impegno, individuale e collettivo. Soltanto una collaborazione concreta potrà accelerare la velocità di trasformazione verso una società più sostenibile.
IL RUOLO DELLE IMPRESE
Come motore fondamentale per la crescita economica le imprese – piccole o multinazionali – hanno un ruolo chiave nel contribuire a creare una società più equa, sostenibile ed inclusiva. Molte imprese lungimiranti hanno già sviluppato modelli di business circolari, che aprono nuove opportunità di crescita e leadership di mercato.
Comunque il cambiamento radicale necessario in Europa richiede che tutte le imprese integrino ancora di più le problematiche ambientali, sociali, etiche e di governance corretta nelle loro strategie e si concentrino nella creazione di valore condiviso. Questo è il migliore contributo della responsabilità delle imprese per un mondo sostenibile.
Negli ultimi 20 anni CSR Europe e il suo Network di 42 Organizzazioni Partner Nazionali sono stati capaci di far crescere l’importanza della sostenibilità come un’opportunità per le imprese, di promuoverne l’integrazione nelle strategie e nei processi gestionali delle 10.000 e più imprese aderenti. Questo impegno concreto sarà ulteriormente rafforzato e indirizzato verso forme di collaborazione ancora più efficaci ed innovative nei prossimi 5 anni.
DALLE PAROLE AI FATTI
Chiediamo a tutte le imprese e ai governi di unirsi a noi per raccogliere questa sfida al fine di realizzare una trasformazione a livello Europeo e globale in direzione di una società più sostenibile ed inclusiva, siamo impegnati a ispirare, stimolare e coinvolgere le nostre imprese aderenti ad essere la punta avanzata del cambiamento:
IMPRESE
Chiediamo alle imprese di piccole, medie e grandi dimensioni di contribuire a questo movimento e di diventare loro stessi agenti di cambiamento:
GOVERNI
Chiediamo ai governi Europei, nazionali e regionali, di sostenere queste ambizioni e impegni con le politiche e le misure più adatte. In particolare sono considerate prioritarie tre aree di intervento: