L’obesità, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), costituisce uno dei principali problemi di salute pubblica nel mondo ed è ormai globalmente riconosciuta come fattore di pericolo per le principali patologie croniche. Nel nostro Paese circa il 10% della popolazione soffre di obesità, percentuale che cresce nella popolazione dei pazienti psichiatrici.
Proprio in virtù di ciò la Fondazione Aiutiamoli Onlus, che dal 2008 si occupa dell’assistenza di persone con disagio psichico sul territorio milanese, ha lanciato quest’anno il progetto “Nutrizione e Benessere”, all’interno del programma di Residenzialità Leggera “Clessidra”, con lo scopo di fronteggiare i problemi legati al peso e in generale alla cura di sé dei destinatari di tale programma.
Ma che cos’è il programma di Residenzialità Leggera “Clessidra”? Esso si articola su tre appartamenti, situati in zone centrali della città di Milano per un totale di 14 utenti. Si tratta di un modello abitativo diretto a persone che abbiano già fatto un percorso di riabilitazione psichiatrica o a giovani pazienti in cura che richiedano di un allontanamento dalla famiglia o per prevenire situazioni di cronicizzazione. La vita all’interno delle abitazioni è supervisionata e sostenuta da 10 operatori professionali che a rotazione assicurano una presenza giornaliera di 4 ore, sei giorni su sette. Ciascun utente ha un operatore di riferimento che elabora con lui il progetto terapeutico riabilitativo individualizzato.
Nello specifico, grazie al contributo del Consiglio di Zona 1 di Milano, i cinque utenti di uno dei tre appartamenti, ossia quello di via Curtatone, stanno partecipando al progetto “Nutrizione e Benessere” che vede coinvolte tre professioniste dell’Ospedale Fatebenefratelli di Milano, gli operatori che lavorano nel programma, uno psichiatra e una coreografa, allo scopo di fornire ai destinatari alcuni strumenti necessari per il raggiungimento di una migliore qualità della vita attraverso una equilibrata e sana alimentazione.
Il progetto rappresenta lo sviluppo di uno studio pilota che l’anno scorso ha interessato i 4 utenti dell’appartamento di Residenzialità Leggera di via Procaccini, dando esiti positivi come un maggior senso di efficacia e di padronanza delle proprie competenze e abitudini alimentari, sia in termini individuali sia come gruppo coordinato, e quindi maggiormente autonomo e responsabile nelle scelte.