Il progetto, che l’anno scorso è stato ospitato da 28 istituti della provincia milanese, consiste nel portare direttamente in classe materiali costruiti ad hoc o provenienti dagli allestimenti museali.
«Allestiamo nella scuola una mostra, e due attori imbastiscono con le classi un percorso di quasi due ore che è un laboratorio-spettacolo», racconta Sergia Fiore, componente dell’associazione.
Tante e differenziate le proposte presentate alle scuola, anche in base al programma che gli studenti stanno studiando. Ad esempio c’è Boom, l’offerta per i bambini delle terze elementari e che sono alle prese con l’apprendimento della preistoria e spesso le maestre non sanno come coinvolgere i ragazzi sul tema. Si tratta di «un percorso che parte da una domanda, e cioè come mai l’uomo primitivo abbia cominciato a dedicarsi all’arte», spiegano i promotori. «Tra i materiali abbiamo anche una tenda da campeggio con all’interno le stampe di foto prese dalle caverne: i bambini si armano di pila e in piccoli gruppi entrano nella tenda e vedono le vere pitture rupestri come piccoli archeologi».
Il Museo Farfalla è un’esperienza che arriva dopo un percorso decennale sviluppatosi all’interno del Teatro Trebbo di Milano dove si svolgono attività di lezioni-gioco-spettacolo. Dal successo di questo progetto è nata dunque l’idea di ampliare la platea alle scuole dell’intera provincia.