Dimenticate lo stereotipo del collezionista d’arte visto come un anziano e facoltoso uomo d’affari con la passione per i quadri. Quello dell’arte, al contrario, è un mondo in continuo fermento che riesce a coinvolgere e ad appassionare anche i più giovani.
A parlare chiaro è la prima indagine sul collezionismo italiano nel XXI secolo frutto della partnership Collezione da Tiffany (il primo blog italiano dedicato al collezionismo d’arte contemporanea) e ArtVerona e presentata questo fine settimana in occasione dell’importante fiera veneta dedicata all’arte.
In particolare il sondaggio ha cercato di far luce sui cambiamenti del collezionismo nel nostro Paese, sulle passioni e gli orientamenti della generazione dei Millennials e su quali gli sviluppi futuri.
Ciò che emerge è che i giovanissimi amano l’arte, si lasciano guidare soprattutto dalla passione, comprano principalmente dipinti, si informano prevalentemente sul web, ma non si lasciano influenzare dai social network nell’acquisto di un’opera d’arte.
Questo è infatti il profilo complessivo delle due generazioni X e Y (X nati tra il 1965 e il 1980, Y nati tra il 1980 e il 2000) del collezionista italiano, oggetto dell’indagine condotta su un campione di 177 intervistati, equamente distribuiti tra le due generazioni.
Proseguendo con l’analisi dei dati, emerge che il 44% della generazione Y dichiara che comprerebbe arte online, il 33% dei Millennials usa i social network per scoprire nuovi artisti (Facebook in testa con il 61%), ma nella scelta finale l’82% dei collezionisti delle due generazioni non subisce l’influenza dei social.
Il profilo dell’ArtLover italiano appartenente alle due generazioni analizzate, è quello di una persona di livello culturale alto, il 72% laureati o in possesso di titolo di studio superiore, percentuale che sale al 77% se si prende in considerazione solo la Generazione Y, mentre scende al 67% per la Generazione X.
Più uniforme lo scenario professionale: il 31% degli intervistati è libero professionista, il 25% è impiegato, mentre solo il 15% è rappresentato da imprenditori. Interessanti anche i settori in cui gli ArtLovers intervistati lavorano: servizi (32%), commercio (17%) e arte (11%). La differenza più sostanziale tra le due generazioni sta nel reddito: un italiano nato nella Generazione X e quindi in una fascia di età che va dai 37 ai 52 anni ha un reddito medio tra i 31.000 e i 34.000 euro; mentre un appartenente alla Generazione Y ha un reddito che si aggira tra i 31.000 e i 26.000 euro.
Dati che presentano punti di contatto ma anche grandi differenze rispetto a quelli emersi dalle ricerche sul collezionismo d’Oltreoceano, quali la U.S. Trust Insights on Wealth and Worth® del 2016 che ha analizzato i Millennials americani. Questi ultimi, appaiono diffidenti nei confronti degli art-avisor, preferiscono muoversi da soli nelle fasi di acquisto di un’opera d’arte e sono molto più “aggressivi” dei nostri connazionali, mossi principalmente dal desiderio di investire e non dalla passione.