Un sondaggio commissionato dalla Comunità Papa Giovanni XXIII (Apg23) fondata da don Oreste Benzi, rivela come due terzi degli italiani siano favorevoli alla creazione di un Ministero della Pace che si occupi di coordinare e sviluppare attività di prevenzione dei conflitti con una mediazione non violenta.
A tale proposito avevamo già scritto un articolo, ma ora la parola è stata data a comuni cittadini (un campione di 1024 persone) che, intervistati, ritengono che, seppure da un lato la sicurezza rimanga un problema centrale (86%), dall’altro pensano che sarebbe utile dotarsi di un Corpo civile non violento e di un vero e proprio Ministero della Pace che sia in grado di gestire i conflitti sociali armati e non; un dicastero che promuova politiche di disarmo, la difesa civile e i diritti umani con un ruolo propositivo, auspicabile sia a livello europeo che in ambito internazionale.
Va rilevato come questo nuovo istituto sia da tempo oggetto di proposte (come Corby in Inghilterra) e in Costa Rica e Nepal abbia già trovato attuazione.
Secondo il sondaggio, l’81% degli intervistati ritiene che il nostro Paese si debba dotare di un Corpo civile di pace specializzato; il 90% pensa che l’educazione alla non violenza e la consapevolezza dei diritti umani siano utili nelle attività di formazione delle forze di polizia e militari. Non solo: il 90% dei consultati ritiene che l’educazione culturale alla pace vada insegnata anche nelle scuole e il 69% crede che, accanto alle misure di contenimento militare in alcune aree metropolitane, sarebbe auspicabile una presenza di civili specializzati in pratiche di mediazione e accompagnamento sociale.
Oltretutto Giovanni Paolo Ramonda, presidente della Comunità Apg23, rileva come non solo la risposta ricevuta dalla società civile sia stata sorprendente, ma come si siano unite a questa “battaglia” associazioni diverse: Azione Cattolica, Focolari, Sermig, Focsiv, CescProject, Movimento Nonviolento, Centro per i Diritti umani dell’ateneo padovano, Gigi De Palo (Forum Associazioni Familiari) e Anna Maria Furlan (Cisl).
Pertanto partirà a breve la campagna “Ministero della pace, una scelta di Governo“( il cui testimonial sarà Beppe Fiorello), con la proposta di far istituire, nel prossimo governo, un Ministero che si occupi di politiche di pace, sia in Italia che all’estero.
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