Interviste/Opinioni

Il ministro Stefania Giannini: “La felicità pubblica è l’obiettivo più difficile ma più importante”

In occasione del Festival nazionale del Volontariato, in programma lo scorso fine settimana nella suggestiva cornice del Palazzo Ducale di Lucca, abbiamo intervistato il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, ospite del convegno “L’importante è partecipare: i cittadini di domani”.

L’esponente del Governo ha focalizzato l’attenzione in particolare sull’importanza del coinvolgimento dei giovani nel mondo del volontariato e dell’associazionismo, sul servizio civile e sulla Riforma del Terzo settore, senza tralasciare il concetto di felicità pubblica.

Di seguito il testo dell’intervista video.

Qual è, secondo lei, il fattore principale per il raggiungimento della felicità pubblica?

Apparentemente dovrebbe essere la somma di tante felicità private. Però forse c’è un fattore in più. Perché se l’equilibrio che ognuno trova con se stesso rimane risolto nella dimensione individuale, diciamo che non si arriva a quello che è il vostro obiettivo, ma che è anche l’obiettivo di chi si impegna per il pubblico, dalla politica al volontariato, al mondo dell’istruzione. Io credo che la felicità pubblica sia un’armonia e un equilibrio tra i bisogni individuali e quello che si deve mettere in comune come valore comune, come bene comune. Quindi penso che sia forse l’obiettivo più difficile ma più importante di qualunque società.

Protagonisti del Festival nazionale del Volontariato sono i giovani volontari. Quant’è importante partire proprio dalle scuole per diffondere il concetto di volontariato?

Fondamentale ma anche naturale. Io le faccio un esempio concreto. Due anni fa nella mia prima scelta delle buste per l’esame della maturità, tra le diverse tracce ci fu quello del dono, che mi colpì e infatti lo scelsi subito. E’ stato il tema più scelto dagli studenti italiani, dai 500 mila ragazzi, quindi significa che questo tema della gratuità e dell’educazione della cultura al dono è molto diffusa nella nostra società, soprattutto nelle fasce giovanili, quindi la scuola deve diventare un moltiplicatore di questa sensibilità.

La Riforma del Terzo settore, annunciata proprio a Lucca due anni fa dal premier Renzi e in dirittura d’arrivo va proprio in questa direzione.

Sì. E’ alla Camera, non posso dare date, ma insomma ho ragionevole speranza che possa arrivare entro maggio, comunque nei prossimi due mesi, prima dell’estate senz’altro. E’ un altro traguardo importantissimo, tanto atteso dal nostro Paese, e che il nostro Governo, in un mosaico che si compone di tanti tasselli, ormai riesce ad avere come risultato concreto del suo impegno.

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Antonella Luccitti