Miró! Sogno e colore: una mostra che, indubbiamente, merita di essere vista. Affascinano la poetica dell’artista, la sapienza dell’allestimento, la suggestione della location e, per chi ne avesse interesse, la ricchezza dell’offerta didattica.
Joan Miró è uno dei “grandi” del novecento, figura poliedrica che si è cimentata con la pittura, la scultura, la ceramica e molte altre tecniche espressive. Spagnolo, nasce a Barcellona nel 1893 e muore a Palma di Maiorca il 25 dicembre 1983. È un artista che sfugge alle classiche definizioni di scuola pur essendo spesso affiancato al surrealismo, anche a motivo della celebre affermazione di André Breton, che lo descrisse come “il più surrealista di noi tutti”. E d’altra parte è innegabile il confronto anche con le correnti del Dadaismo, del Surrealismo e dell’Espressionismo. Personalità di estrema curiosità, Mirò non si è sottratto a nessuna forma di sperimentazione.
Nella sua lunga vita ha operato in tutto il mondo, ma è sempre rimasto ancorato alle sue radici e, in particolare, a Palma di Maiorca, dove si trasferì definitivamente dal 1956.
La mostra di Bologna è, per l’appunto, dedicata agli ultimi anni della sua opera, profondamente segnati dal rapporto con l’isola di Maiorca. Le oltre 130 opere esposte, molte delle quali di grande formato, provengono dalla Fondazione Pilar i Joan Miró che custodisce un’estesa collezione (oltre 5000 pezzi) donata dall’artista e da sua moglie.
Come si legge nella presentazione, la mostra MIRÓ! Sogno e colore “vuole raccontare il codice artistico del genio spagnolo: una rassegna esaustiva della sua opera che lasciò un segno inconfondibile nell’ambito delle avanguardie europee. (…) Trasgressivo, anticonformista e selvaggio, l’artista catalano per tutta la vita ha affiancato alla sua anima più contemplativa una poetica unica tra sogno e colore, così da sfuggire alla banalità e al convenzionalismo, dando vita a un linguaggio artistico universale ma allo stesso tempo unico e personale”.
L’esposizione evidenzia con forza le polarità che attraversano l’opera di Mirò: da un lato, una profonda coerenza, che nulla concede alle mode e alle “scuole”, alla ricerca della propria interiorità; dall’altro, una continua ricerca di nuove modalità espressive. Capolavori di grande notorietà come Femme dans la rue del 1973 o Untitled del 1978 si alternano con opere meno conosciute che, tuttavia, ben restituiscono il senso del percorso artistico.
Due brevissime notazioni. Alcune opere di grandi dimensioni avrebbero, forse, meritato una collocazione più adeguata. Di contro, la sala finale regala ai visitatori inattese e originali suggestioni (provare per credere).
Con il patrocinio del Comune di Bologna, MIRÓ! Sogno e colore è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia in collaborazione con Fondazione Pilar e Joan Miro di Maiorca e curata da Pilar Baos Rodríguez e Francisco Copado Carralero.
Merita di essere segnalata la ricca offerta didattica.
Visita per la scuola dell’infanzia e la scuola primaria (durata: circa 60 minuti)
Laboratorio per la scuola dell’infanzia e la scuola primaria: “materialmente miró” (durata totale visita e laboratorio: circa 100 minuti)
Visita per la scuola secondaria di primo e secondo grado (durata: circa 75 minuti).
Mirò! Sogno e colore
Bologna – Palazzo Albergati – Via Saragozza, 28
11 aprile – 17 settembre 2017
Tutti i giorni dalle 10,00 alle 20,00
Info e prenotazioni www.palazzoalbergati.com – Tel. +39 051 030141