Dare un forte contributo al miglioramento della qualità di vita degli amputati grazie a nuove mani robot disegnate per un controllo più naturale dei movimenti e un più rapido recupero delle percezioni tattili. Questa sarà l’ambiziosa sfida cui dovrà far fronte il progetto di ricerca europea “DeToP” (Dexterous Transradial Osseointegrated Prosthesis with neural control and sensory feedback) lanciato sotto la guida dell’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
Tale progetto, della durata di quattro anni, coinvolge università europee, centri di ricerca e aziende spin-off riuniti in consorzio: Università di Göteborg, Università di Lund, Università dell’Essex, Prensilia Srl, Integrum AB a cui si aggiunge il Centro svizzero per l’elettronica e le microtecnologie (Csem).
Come ha sottolineato il coordinatore Christian Cipriani, professore dell’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna: «DeToP è un progetto importante che può aprire scenari nuovi per il futuro delle protesi robotiche perché consentirà di verificare il trattamento osseointegrato in maniera cronica sugli amputati transradiali».
Andando nello specifico della ricerca, essa si concentrerà sulle protesi transradiali, ossia sotto il gomito, sperimentando un innovativo sistema di fissaggio scheletrico che permette una maggiore stabilità a lungo termine, oltre che un sensibile miglioramento delle funzionalità motorie e percettive dell’amputato. Fino ad oggi, il controllo dei movimenti nelle protesi degli arti superiori è stato reso possibile tramite sensori applicati sulla pelle, con esiti non sempre ottimi sia per la funzionalità che per la percezione tattile. DeToP mira invece ad adoperare una tecnologia di interfacce neuro-muscolari basate sull’utilizzo di una struttura osseointegrata per realizzare collegamenti bidirezionali efficienti tra la protesi robotica e l’uomo.
La mano bionica sarà esaminata in corso d’opera su tre pazienti che saranno seguiti costantemente in una clinica specializzata a Goteborg, in Svezia.