29 marzo 2003 – A Bangkok – in Thailandia – muore il medico Carlo Urbani che è anche coordinatore delle politiche sanitarie del sud-est asiatico per l’Oms. Si vivevano, durante quei giorni, sentimenti di grande paura a causa della Sars (polmonite atipica) legati al pericolo che il virus potesse contagiare tutto il mondo.
Carlo Urbani era stato di fatto il primo a individuare e classificare l’infezione, e a partire immediatamente nelle zone definite “a rischio” dall’Oms, per conto di Medici senza frontiere.
Il suo impegno in Vietnam, ad Hanoi, contribuisce a tracciare un percorso diagnostico molto valido, che in breve viene adottato da altri medici nei più disparati Stati del mondo.
Così a contatto con il virus, il 29 marzo 2003, questo medico senza paura si piega di fronte alla malattia che stava tentando di sconfiggere.
Lo sapeva, Carlo Urbani. Conosceva i rischi a cui andava incontro. Anche per questo, ci piace ricordarlo attraverso una frase scritta durante il natale del 1999: «In questi giorni ho ripetuto fino alla nausea che noi medici siamo privilegiati per l’opportunità che abbiamo di guardare e toccare le persone… e sederci in quella posizione eccezionale che è “accanto alle vittime”. Buon Natale».