19 gennaio 1998 – Muore don Beppe Socci, parroco dalla forte vocazione pacifista, divenuto un simbolo nella sua natìa Viareggio e altrove per la sua vita, interamente dedicata ai poveri, agli ultimi, ai diseredati.
È ricordato da molti, e non a torto, come “un padre operaio” perché da giovanissimo, nel seminario di Firenze, legge un libro di don Sirio Politi, il primo prete operaio italiano che lavorava nella darsena di Viareggio. Affascinato dal suo modo di vivere, chiede di conoscerlo e ne segue l’esempio.
Nel 1975 il tribunale di Firenze gli affida la tutela di 4 fratelli in tenera età cui adempie con il massimo dell’impegno. Non trascura anziani e disabili nel corso della sua vita, infatti dà nuova linfa all’associazione Arca: un laboratorio artigianale in cui, lavorando, si pratica l’inclusione sociale.
Don Socci ripudia ogni genere di conflitto, specie se armato, e durante la prima guerra del Golfo intuisce che il pacifismo si insegna soprattutto a partire dai bambini e per questa ragione dà vita a numerose iniziative per educare alla pace nelle scuole.
Muore, vittima di un infarto, facendo quello per cui era nato: lottare con amore per un mondo più giusto.