12 luglio 1536 – Muore a Basilea, in Svizzera, uno dei più grandi umanisti della storia mondiale. È l’olandese Erasmo da Rotterdam, al quale dobbiamo significativi contributi circa la sua idea di tolleranza applicata nei confronti di ogni religione insieme a un’ottimistica fiducia nella ragione. Il suo apporto culturale introduce la necessità di un vero e proprio rinnovamento dell’essere umano, concetto che egli esprime nella sua opera più importante, “Elogio della follia”, in cui propone un modello di vita “superiore” e vicino alla vita cristiana a dispetto di una società vittima di falsi valori e inutili convenzioni. Di fatto, Erasmo da Rotterdam è una delle figure centrali della “riforma cattolica” che si propone di eliminare tutte quelle azioni lontane dalla purezza evangelica.
D’altronde, Erasmo da Rotterdam, oltre ad essere filosofo di grande cultura (si laurea a Torino) è anche uomo di mondo. Egli viaggia moltissimo, visita molti Paesi europei allo scopo di comprenderne le differenze culturali, confrontare le conoscenze, cercare punti comuni di contatto. A lui viene attribuito il merito di aver teorizzato, più di tutti, un ideale europeo.
Non a caso, il famoso programma ERASMUS, prende nome proprio da lui. Si tratta di un programma di scambio europeo, grazie al quale dal giugno 1987 gli studenti europei possono studiare per un certo periodo di tempo in altri Paesi appartenenti all’Ue.