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Muore lady Diana, la principessa della gente

31 agosto 1997 – Diana Spencer (lady Diana), ormai separata dal principe Carlo d’Inghilterra, è insieme al nuovo compagno Dodi Al-Fayed quando, a mezzanotte circa, imboccano il tunnel sotto il Pont de l’Alma per sfuggire ai fotografi che li inseguono. L’autista Henri Pau urta contro il muro e finisce la corsa contro il 13° pilone del ponte. Al-Fayed e l’autista muoiono sul colpo, Lady D viene trasportata in ospedale ma spira due ore dopo. Si salva solo Trevor Rees-Jones, guardia del corpo di Diana Spancer.

Muore lady Diana, una donna che aveva saputo essere, negli anni, la principessa della gente, molto lontana dagli stereotipi di corte che vogliono i reali assisi sulla propria poltrona senza curarsi del popolo. Nel 1983, quando sposa Carlo d’Inghilterra, dice: «Non si porta consolazione agli afflitti con le afflizioni di chi vive nella comodità». In effetti, per tutto l’arco della sua vita, l’impegno umanitario e sociale sono notevoli. Collabora con un incredibile numero di organizzazioni non governative che si occupano dei bambini – malati e non – nel mondo, va in India ad incontrare Madre Teresa di Calcutta, diviene madrina di tanti enti di beneficenza.

Per anni si impegna nella lotta contro l’Aids e la lebbra (da cui la casa reale inglese da sempre si era tenuta distanza) e va personalmente a portare il suo conforto ai malati. Sostiene Chester Childbirth Appeal, uno dei primi enti di beneficenza del Paese a battersi per migliorare i servizi di maternità negli ospedali del servizio sanitario nazionale.

L’ultimo impegno umanitario a cui si dedica è a favore della Campagna internazionale per il bando delle mine antiuomo, va personalmente nei campi minati dell’ex Jugoslavia. Lady D avrebbe sposato ulteriori cause umanitarie se l’incidente automobilistico del 1997 non avesse posto fine alla sua vita, a soli 36 anni. Comunque abbastanza per divenire il personaggio reale più amato dal popolo, la cui morte paralizza tutto il Regno Unito e non solo. Il suo ricordo è ancora vivo e la sua missione un esempio per tutti.

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Redazione