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Muore Thomas Hobbes, fu lui a coniare “Homo homini lupus”

4 dicembre 1679 – In Inghilterra muore Thomas Hobbes, considerato il massimo pensatore politico dell’età moderna, padre della visione materialistica della realtà in antitesi con la metafisica cartesiana. Sostanzialmente, e in estrema sintesi, Hobbes parte da tesi matematiche per dar vita a un sistema filosofico basato appunto su leggi materialistiche e meccanicistiche che negano l’esistenza di tutto ciò che è incorporeo; il che vuol dire, in base a questa teoria, che non esistono né Dio né l’anima in quanto solo spirito.

Molto spesso abbiamo sentito pronunciare l’espressione latina “Homo homini lupus” (l’uomo è un lupo per l’uomo). Ebbene, tale definizione è opera di Hobbes che nel suo capolavoro, “Il Leviatano”, spiega come l’uomo sia per natura egoista dovendo concentrare i propri sforzi sulla conservazione di sé a scapito dell’amore naturale verso i suoi simili. Stando alle teorie dello studioso, gli esseri umani tendono a riunirsi in gruppi – ma anche in Stati o società – per uno scopo di natura ancora egoistica: procacciare i beni necessari alla sopravvivenza.  Sopravvivenza che, in quanto “obbligata”, è motivo di perenne scontro.

 

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Redazione