La buona prassi torinese in materia di musei e disabilità approda su tutto il territorio nazionale. Saranno, infatti, cento i musei italiani a importare nelle proprie realtà il nuovo modello di accoglienza “made in Torino” dedicato ai visitatori con disabilità o con specifiche necessità. Si tratta del progetto “Operatori museali e disabilità” di Fondazione CRT e Fondazione Paideia Onlus: un’iniziativa unica in Italia, nata a Torino nel 2012 per diffondere e promuovere modelli organizzativi e gestionali capaci di rendere i musei italiani pienamente accessibili a tutti. Il progetto, che ha già formato oltre 600 operatori museali con corsi base e di secondo livello, punta a incrementare le conoscenze e le competenze relazionali di chi lavora a contatto con il pubblico, indipendentemente dal grado gerarchico e dalla funzione ricoperta: dagli addetti alla biglietteria alle guide, dal personale di sala ai referenti delle attività didattiche per bambini, fino ai ruoli di direzione.
Per raccontare la buona prassi ed esportare il modello, nei giorni scorsi la Fondazione CRT ha ospitato i direttori e i rappresentanti di molte importanti istituzioni museali italiane per un’intera giornata di lavoro sul tema “I Musei verso una cultura dell’accoglienza”.
«Abbattere le barriere culturali, che sono ingombranti tanto quanto quelle architettoniche, è un passo importante per aprire realmente i luoghi d’arte a tutti», spiega il presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia. «La Fondazione CRT, da sempre in prima linea per promuovere i valori della piena accessibilità e dell’inclusione sociale, ha sperimentato sul territorio locale un progetto innovativo di formazione del personale museale che può diventare una buona pratica a livello nazionale: attraverso un cambiamento diffuso di mentalità, tutti i musei possono farcela per accogliere al meglio i visitatori con disabilità».
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il direttore della Fondazione Paideia Fabrizio Serra che commenta: «A cinque anni dal lancio di ‘Operatori museali e disabilità’, la partecipazione dei direttori di così tanti musei italiani ci rende molto soddisfatti dell’interesse suscitato a livello nazionale dal progetto, che ci auguriamo possa essere replicato anche in altre regioni italiane per favorire sempre di più l’inclusione attraverso la formazione degli operatori e garantire a tutti il diritto alla partecipazione alle attività museali e culturali in generale».
Nel corso dell’incontro sono stati evidenziati anche i dati numerici relativi alle persone con disabilità che oggi appaiono come la “terza nazione” al mondo e che, per questo, rappresentano un potenziale mercato. Nei Paesi europei le stime parlano di quasi 50 milioni di viaggiatori con disabilità, pari al 30% delle persone con disabilità. Se si considerano anche anziani, famiglie con bambini, persone con disabilità temporanea o particolari necessità alimentari, si arriva a 145 milioni di turisti con esigenze specifiche.
La nuova edizione del progetto si terrà da maggio a novembre. La sede di Fondazione Paideia, in via San Francesco d’Assisi 42/G a Torino, ospiterà quattro corsi base e intensivi rivolti a operatori provenienti da musei del Piemonte e di tutta Italia, seminari di approfondimento sulle tecniche di progettazione delle attività didattiche, percorsi laboratoriali di secondo livello per l’accoglienza di persone con disabilità.