Da oggi è possibile conoscere la qualità dell’aria che respiriamo nella nostra città grazie al nuovissimo servizio online MonIqa, realizzato dal gruppo di ricerca dell’Università di Pisa coordinato da Giuseppe Anastasi, professore del dipartimento di Ingegneria dell’Informazione e direttore del Laboratorio Nazionale Smart Cities del Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica (Cini).
Nello specifico, si tratta di un sistema che utilizza i dati che quotidianamente vengono forniti delle Agenzie Regionali per la Protezione dell’Ambiente (ARPA) e li traduce in un unico indice istantaneo al quale si associano cinque classi di giudizio, da buono a pessimo, che sono contrassegnate da un colore diverso. Le classi buona e discreta denotano che nessuno degli inquinanti ha registrato superamenti degli indicatori di legge e che quindi non vi sono criticità. Le altre tre classi (mediocre, scadente e pessima), invece, indicano che gli inquinanti considerati hanno superato il relativo indicatore di legge.
Come spiega lo stesso Giuseppe Anastasi: «il servizio non ha ovviamente carattere di ufficialità, ma ha lo scopo di presentare i dati sulla qualità dell’aria in maniera facilmente comprensibile ai cittadini. L’indice che abbiamo elaborato è una grandezza che esprime in maniera sintetica lo stato di qualità dell’aria, prendendo contemporaneamente in considerazione i dati di più inquinanti atmosferici, quali Pm10, Pm2.5, biossido e monossido di azoto, ozono, monossido di carbonio, biossido di zolfo e benzene».
Oltre al sito web, MonIQA è accessibile anche attraverso un’applicazione per dispositivi mobili Android. Ad oggi le regioni monitorate dal servizio innovativo sono tutte eccetto Sicilia, Sardegna, Calabria, Campania e Molise, ma lo saranno molto presto.