5 gennaio 1948 – Nasce a Cinisi, in provincia di Palermo, Giuseppe Impastato più conosciuto con il nome di Peppino.
Giornalista e attivista politico, si è distinto per aver dedicato tutta la sua vita alla lotta contro la mafia denunciandone i traffici illeciti e le collusioni con il mondo della politica, attraverso “L’idea socialista”, testata quasi subito soppressa in quanto “scomoda” agli occhi di personaggi di dubbia legalità. Peppino Impastato è un idealista e non si lascia spaventare, infatti partecipa alle manifestazioni di protesta al fianco dei disoccupati e dei contadini ai quali vengono espropriati terreni per via dei sempre maggiori interessi nel settore dell’edilizia mafiosa.
Nel 1976 fonda un’associazione culturale dal nome “Musica e cultura” e l’anno successivo dà vita a “Radio Aut”, un’emittente radiofonica libera attraverso cui il giovane Peppino continua con sempre maggiore assiduità a denunciare i boss locali chiamandoli per nome.
In modo particolare si scaglia contro il capomafia Gaetano Badalamenti a cui imputa i traffici di droga diretti grazie al controllo dell’aeroporto di Palermo. Quando nel 1978 si candida nella lista di Democrazia proletaria alle elezioni comunali, non ne conoscerà mai l’esito perché l’indiscusso boss di Cosa Nostra, ossia proprio Gaetano Badalamenti, ne ordina l’assassinio.
Il delitto avviene nella notte del 9 maggio 1978 a Cinisi e rischia di passare quasi inosservato perché frattanto, singolarmente, in via Caetani a Roma, viene scoperto il corpo senza vita di un altro personaggio ben più noto: Aldo Moro.