6 maggio 1856 – A Freiberg, città dominata dall’impero asburgico, nasce Sigmund Freud. È lui il fondatore della psicoanalisi, branca della psicologia clinica odierna secondo cui l’impulso sessuale e le sue relazioni con l’inconscio sono le fondamenta di ogni processo interpretativo.
Ed è proprio la scoperta dell’inconscio, che egli differenzia in Es, Io e Super-Io, ad attribuirgli una certa fama. In estrema sintesi, l’Es rappresenta la parte primordiale e istintiva dell’essere umano, cui segue l’Io che assolve a una funzione di mediazione tra le spinte dell’Es, e, in ultima istanza, quelle del Super-Io dominate dall’etica e da un forte codice morale. Secondo Freud, la patologia insorge dunque quando Es o Super-Io assumono una posizione di dominio rispetto all’Io.
Successivamente, lo psicoanalista austriaco elabora una nuova concezione del sogno, che abbandona il suo significato profetico per acquisirne uno legato alla rivelazione dei sentimenti umani che si agitano in ogni individuo. Suoi anche gli studi sull’ipnosi, la libera associazione e la rimozione, il famoso “lapsus freudiano”.