
Naspi, si può chiedere all'Inps di versarla tutta in una volta sola - felicitapubblica.it
Sapevate che la Naspi può essere ricevuta in un’unica soluzione? Ecco come fare a usufruire di questa possibilità.
La Naspi è un importantissimo ammortizzatore sociale rivolto ai lavoratori che hanno perso involontariamente il posto di lavoro. La durata della Naspi va proporzionata al periodo di lavoro svolto nell’ultimo quadriennio. Anche nel 2025 l’Inps riconosce l’indennità di disoccupazione sotto forma di prestazione mensile per tutta la durata della Naspi.

Dunque la Naspi si riceve di mese in mese. Ma in un caso, come vedremo, il lavoratore rimasto disoccupato può riceverla in un’unica soluzione. Come detto il requisito essenziale della Naspi consiste nella perdita involontaria del posto di lavoro. In sostanza per ottenerla il lavoratore deve aver subito il licenziamento, indipendentemente dalla motivazione.
L’importo della Naspi è pari al 75% della retribuzione media ai fini previdenziali degli ultimi quattro anni e decresce progressivamente del 3% al mese dopo i primi sei mesi (che diventano otto per i lavoratori più anziani). La Naspi dura la metà delle settimane lavorate prima del licenziamento (sempre nei quattro anni precedenti, dunque al massimo 24 mesi). Ecco quando si può ricevere in una volta sola.
Naspi, come riceverla in un’unica soluzione
Come abbiamo visto la Naspi viene erogata mensilmente. In un caso tuttavia il versamento può essere chiesto in una sola soluzione. Ci riferiamo all’anticipazione della Naspi, una facoltà che può essere esercitata quando il disoccupato ha intenzione di avviare un lavoro imprenditoriale o comunque un’attività autonoma.

La Naspi anticipata si prefigge di supportare chi avendo perso un lavoro dipendente è intenzionato a diventare imprenditore. Lo scopo è quello di incentivare l’autoimprenditorialità. Chi avvia un’attività autonoma potrà dunque ricevere la Naspi in un’unica soluzione. Stesso discorso anche in caso di sottoscrizione di una quota di capitale sociale in una cooperativa, a condizione di risultare come socio lavoratore.
L’importo dell’anticipazione della Naspi, corrisposta in una soluzione unica, corrisponde a quello che il beneficiario percepirebbe a cadenza mensile, al netto di eventuali mensilità già erogate dall’Inps. Bisogna però fare attenzione a questo dettaglio: l’anticipazione Naspi andrà restituita se il disoccupato troverà un nuovo lavoro subordinato o cesserà l’attività imprenditoriale.
Anche sotto questo punto di vista però ci sono delle ottime novità. Fino a non molto tempo fa la restituzione della Naspi anticipata non prevedeva eccezioni di sorta. Anche quando la chiusura dell’attività autonoma era indipendente dalla volontà del beneficiario l’anticipazione andava restituita. Una recente sentenza della Corte Costituzionale (nel 2024) ha cambiato le cose.
I giudici hanno stabilito che l’anticipazione non deve essere restituita all’Inps se la chiusura dell’attività che aveva portato all’erogazione della Naspi in un’unica soluzione è stata provocata da cause di forza maggiore, dovuta dunque non alla volontà del beneficiario.