
Dal 2025 cambiano i requisiti per accedere alla Naspi - www.felicitapubblica.it
Si necessita particolare attenzione per la nuova Naspi del 2025: una piccolo cambiamento potrebbe non fartela ottenere.
La Naspi o chiamata semplicemente disoccupazione è il sussidio economico che l’Inps eroga a chi ha perso il lavoro. Si tratta di una sorta di salvagente lanciato dal governo a chi di punto in bianco si ritrova senza un’entrata fissa mensile a causa di un licenziamento.

Tuttavia per ottenerla bisogna rientrare in specifici requisiti che non sempre si hanno. Tanto per cominciare devi aver maturato un totale di contributi, quindi bisogna aver lavorato abbastanza per avere almeno 13 settimane di contributi nell’arco di 4 anni.
Se ti trovi al tuo primo impego e non hai raggiunto questo tetto per esempio, potresti non avere diritto alla Naspi. Ma arriva anche la novità che potrebbe rendere ancora più difficile usufruire di questo sussidio economico e riguarda nello specifico proprio i 13 giorni.
Le novità che rendono più difficile l’accesso alla Naspi
Qualcuno potrebbe aver ricevuto il rifiuto della Naspi per alcune novità introdotte nel 2025. Prima della riforma, bastavano anche solo 30 giorni di lavoro per poter presentare la domanda una volta maturati i contributi richiesti. Le cose non sarebbero più così. Dal 1 gennaio 2025 sono state introdotte alcune modifiche significative che per praticità e chiarezza mettiamo in evidenza:

Il requisito delle 13 settimane diventa essenziale: anche se era già previsto, adesso è obbligatorio e non è più possibile superare questa condizione con altri periodi di lavoro. Prima erano sufficienti altri 30 giorni di lavoro, prima di poter presentare di nuovo domanda, adesso non è più possibile. Senza 13 settimane di contributi, non si avrà di nuovo diritto alla Naspi.
Questo vuol dire che alcune persone che in passato avevano accesso alla Naspi adesso non potranno più beneficiarne, il che sta creando molte preoccupazioni e proteste.
Inoltre, non si può accedere alla Naspi se ci si licenzia volontariamente (cioè quando le dimissioni vengono date dall’interessato, salvo alcune eccezioni specifiche come le dimissioni per giusta causa).La durata della Naspi dipende dalle settimane lavorate negli ultimi 4 anni: si può ricevere il sussidio per un periodo pari alla metà del tempo lavorato. Ad esempio, se si è lavorato per 24 mesi, si avrà diritto a 12 mesi di Naspi. La somma mensile corrisponde a circa il 75% dello stipendio medio percepito nello stesso periodo.
La Naspi è stata pensata per offrire supporto a chi si trova in difficoltà economica dopo la perdita del lavoro, in un contesto in cui il tasso di disoccupazione in Italia è elevato. Queste nuove regole potrebbero rendere l’accesso più complicato per molte persone.