La vita dei mari e degli oceani, negli ultimi 50 anni, ha subito gravi mutamenti che, sommati, oggi ne minacciano la sopravvivenza. Tanto per cominciare, la fauna ittica risulta praticamente dimezzata e la plastica, molto nociva per l’ecosistema marino, è ormai una presenza costante ovunque.
Al fine di contrastare un fenomeno che non sembra volersi arrestare, è nata la One Ocean Foundation (qui il sito), presentata a Milano a marzo, il cui obiettivo è quello di mettere in campo più forze tra cui scienza, il mondo delle ong, yacht club, aziende e comuni cittadini per aiutare concretamente i nostri mari.
La One Ocean Foundation ha per presidente la principessa Zahra Aga Khan e per vicepresidente Riccardo Bonadeo ed è nata per volontà dello Yacht Club Costa Smeralda (Yccs), con l’intento molto chiaro di «accrescere e congiungere tutte le voci a sostegno dell’oceano nel mondo».
Nello specifico questa unione di forze vuole promuovere l’economia blu, vale a dire un nuovo modello economico – teorizzato dall’economista belga Gunter Pauli – che si ispira al funzionamento degli ecosistemi naturali; nulla viene sprecato ma tutto torna in circolo, in un processo virtuoso capace di trasformare i rifiuti in vere e proprie materie prime buone per un altro ciclo.
La One Ocean Foundation sa quanto per raggiungere determinati scopi sia importante lavorare in modo sinergico e per questa ragione mira a favorire il dialogo tra ricerca, imprese, istituzioni, cittadini che abbiano in comune l’amore per il mare e la sua salvaguardia.
Il merito di questa nuova realtà va in parte ricercato anche al successo ottenuto durante la prima edizione di One Ocean Forum, tenutasi lo scorso autunno per discutere sui progetti più interessanti riguardanti la salvezza degli oceani. Proprio in occasione di questo evento è stata peraltro firmata la Charta Smeralda, codice etico e di comportamento che stabilisce quali siano i paradigmi più importanti per la tutela degli oceani.
Zahara Aga Khan ha commentato: «Essere già a questo punto, a soli pochi mesi dal forum, è un risultato straordinario; il segnale è che il mondo vuole questa rivoluzione, il mondo vuole salvare il mare, e noi vogliamo provare a fare la nostra parte».