Quella di oggi è stata una giornata importante non solo per quanti persero la vita nei campi di sterminio nazisti, ma per tutti noi che apparteniamo alla società civile e abbiamo imparato che la storia va ricordata, studiata, raccontata, soprattutto per evitare che gli orrori del passato si ripetano.
Con 238 sì, 5 no e 102 astenuti è stato approvato definitivamente alla Camera, in terza lettura, il ddl sul negazionismo che da oggi è reato. Ricordiamo che il negazionismo della Shoah è una manipolazione dei fatti storici secondo cui essa sarebbe solo una finzione attuata per danneggiare la Germania e favorire Israele.
Con l’introduzione del comma 3 bis all’art. 3 della legge 13 ottobre 1975 n. 654 (e successive modifiche) si dispone l’applicazione della pena «da 2 a 6 anni se la propaganda, ovvero l’istigazione e l’incitamento commessi in modo che derivi concreto pericolo di diffusione, si fondano in tutto o in parte sulla negazione della Shoah, o dei crimini di genocidio, dei crimini contro l’umanità e dei crimini di guerra, come definiti dagli articoli 6, 7 e 8 dello Statuto della Corte penale internazionale».
Rispetto a queste tematiche esiste già la legge Mancino, ma questa sul negazionismo servirà a rafforzare la pena per i reati di discriminazione razziale e di xenofobia.
Il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Renzo Gattegna ha espresso la sua soddisfazione con queste parole: «oggi, nell’aula della Camera, si è compiuto l’ultimo atto di uno straordinario impegno civico e culturale che ha visto protagoniste le massime istituzioni del nostro Paese. l’Italia scrive infatti una pagina storica della sua recente vicenda parlamentare e dota il legislatore di un nuovo fondamentale strumento nella lotta ai professionisti della menzogna tutelando al tempo stesso, con chiarezza, principi irrinunciabili quali la libertà di opinione e di ricerca».