Sono circa 3,1 milioni i bambini che ogni anno muoiono per motivi legati alla denutrizione. Circa un quarto dei bimbi sotto i cinque anni sono colpiti da malnutrizione cronica e l’80% di loro è concentrato in Africa subsahariana e in Asia meridionale. A rilevarlo è il nuovo rapporto globale di Save the Children “Unequal portions. Ending malnutrition for every last child”, ossia “Porzioni ingiuste. Porre fine alla malnutrizione dei bambini più vulnerabili”.
Nello specifico, tale rapporto esamina le cause che rendono alcuni bambini più vulnerabili di altri al fenomeno della malnutrizione e mette in evidenza come una combinazione fatale di povertà ed esclusione stia togliendo a diversi gruppi di minori indifesi il diritto a vivere e a crescere grazie a una dieta sana e bilanciata.
La prima motivazione riguarda il luogo in cui un bambino vive, che determina in buona misura il suo accesso ai servizi, all’educazione e al cibo, ma anche le sue prassi culturali e sociali e il suo livello di nutrizione. Dal rapporto, infatti, si legge che i bambini che vivono in aree rurali hanno in media 1,37 probabilità in più di essere malnutriti rispetto a quelli che abitano nelle città.
Inoltre, anche il reddito familiare assume un’importanza notevole sulla nutrizione dei più piccoli: nei Paesi e nelle regioni in via di sviluppo, i bimbi nati in famiglie appartenenti al 20% più povero hanno una probabilità più che doppia di morire prima del loro quinto compleanno rispetto a quelli che provengono dal quintile più benestante della popolazione.
Ad aggravare ulteriormente la situazione, infine, si aggiungono anche i fenomeni climatici come El Niño che ha causato siccità in 15 Paesi e ha colpito più di 60 milioni di persone in tre continenti, e inoltre le violenze e i conflitti in corso.
Il rapporto suggerisce una serie di misure concrete da intraprendere per arginare l’allarmante fenomeno della malnutrizione appellandosi ai leader mondiali affinché assicurino a ogni bimbo l’accesso a una nutrizione adeguata. Tra i vari suggerimenti vi è quello di intraprendere un’analisi contestuale e multisettoriale per capire i fattori chiave nazionali e i trend della malnutrizione, quali politiche e pratiche contrasterebbero meglio la malnutrizione e quali gruppi di persone sono in maggior misura marginalizzati e vulnerabili alla malnutrizione; stabilire degli obiettivi nazionali sulla nutrizione, allineati agli obiettivi globali, che implichino obiettivi specifici per tutti i gruppi della società, basati sui contesti e i trend nazionali; attivare politiche e programmi appropriati affinché tutti i gruppi della società raggiungano tali obiettivi, implementando una strategia inclusiva diretta a non lasciare nessuno indietro; lavorare con i settori e gli attori interessati, inclusi i donatori, le Università, la società civile e i privati, durante tutta la pianificazione e il processo decisionale, dall’analisi contestuale, la progettazione di strategie e politiche, alle fasi d’implementazione, monitoraggio e valutazione; infine assicurare la disponibilità di risorse finanziarie eque in quanto ogni governo dovrebbe investire nella nutrizione dei suoi cittadini.
(Foto di Alex Webb/Magnum Photos per Save the Children)