Il suo nome è No estoy sola (Non solo sola) ed è un’applicazione molto semplice che potrebbe dare una grossa mano a salvare la vita di moltissime donne in Messico. L’idea viene da Ciudad Juarez, di fatto una delle città tra le più pericolose al mondo, ed è rivolta principalmente alle donne che molto spesso si trovano in situazioni drammatiche a causa di uomini violenti, costrette a fronteggiare aggressioni che possono degenerare fino all’assassinio.
Il suo funzionamento è semplicissimo: schiacciando un pulsante predefinito o semplicemente agitando il telefono, No estoy sola si mette in comunicazione con una lista di amici o parenti che saranno avvisati immediatamente. Non è necessario, in questo caso, che la sim disponga del suo traffico dati, perché l’applicazione invia in automatico un sms con tanto di posizione ottenuta attraverso Google Maps. Unico limite: serve la copertura di rete telefonica, ma questo è comprensibile.
L’invio del messaggio si ripete nell’arco di 10 minuti, in maniera tale da essere certi che almeno una delle persone della lista di No estoy sola riceva la richiesta d’aiuto da parte della malcapitata.
Ricordiamo che Ciudad Juarez, già dal 1990, si è aggiudicata la nomea di “città mondiale del crimine”, con particolare riferimento agli stupri e alle violenze sulle donne, nonché contro la parte più debole della popolazione. Rispetto al 1990 la situazione è appena migliorata ma non pensare a strumenti di difesa nei confronti delle vittime sarebbe un grave sbaglio, come forse lo sarebbe non replicare questa prassi anche in altri Paesi.